Pfizer, Von der Leyen: “Anticipo
di 10 milioni di dosi entro giugno”

Dieci milioni di dosi del vaccino Pfizer-Biontech previste per la seconda metà del 2021 arriveranno in Europa nel secondo trimestre. “Un’accelerazione”, come definito dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che arriva a neanche 24 ore dallo stop precauzionale del farmaco di Astrazeneca. Due fatti che però von der Leyen non mette in correlazione diretta nella nota stampa con cui è stato annunciato il nuovo patto commerciale. “La Commissione europea e Pfizer-Biontech hanno raggiunto un accordo per accelerare le consegne”, è scritto. Si tratta, per l’appunto, della fornitura di 10 milioni di dosi. Dosi che erano previste nella seconda parte dell’anno, e che invece saranno anticipate a partire da aprile.

Von der Leyen: “Le dosi totali di Pfizer-Biontech arriveranno a oltre 200 milioni nel secondo trimestre”

“So quanto sia critico il secondo trimestre per le nostre strategie di vaccinazione. Questa accelerazione porterà le dosi totali di Pfizer-Biontech nel secondo trimestre a oltre 200 milioni, ha detto Ursula von der Leyen. “È un’ottima notizia. Offre agli Stati membri spazio di manovra e la possibilità di colmare le lacune nelle consegne”. La numero uno della Commissione europea ha poi spiegato che “queste dosi saranno prelevate sull’opzione dei 100 milioni di dosi del secondo contratto BioNTech-Pfizer, previsto per il terzo ed il quarto trimestre 2021”. Per quanto riguarda i particolari della nuova fornitura, nella nota Ue è spiegato che “la proposta presentata oggi dalla Commissione deve essere approvata dagli Stati membri nel Comitato direttivo congiunto.

Covid, occupazione terapie intensive in Italia al 35%: +4% in 7 giorni

Nel frattempo continua a crescere in tutta Italia l’occupazione dei posti letto di terapia intensiva. Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornato al 15 marzo, il dato si attesta al 35%, segnando un aumento del 4% rispetto al 9 marzo. Vicina alla soglia critica del 40% l’occupazione dei letti dei reparti di area non critica di pneumologia, malattie infettive e medicina generale: a livello nazionale è al 39%.

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