Non si può sostenere con certezza che il nostro Paese stia accettando i “soprusi” degli Stati Uniti, come invece ha scritto Beppe Grillo in un recente post polemico sul suo blog. Tuttavia, un elemento è certo: è da quasi un anno e mezzo che l’Italia è l’unico stato del G7 a non avere un ambasciatore Usa. O meglio: ce lo avrebbe, naturalmente. Ma è ad interim. Attualmente, infatti, l’ambasciata è retta dall’“incaricato di affari” Thomas Smitham, che dirige la sede dopo l’uscita di Lewis Eisenberg. Quest’ultimo era molto attivo negli oltre 3 anni in cui ha lavorato a Roma. Dopo di che, da quando ha lasciato il proprio incarico nel Natale 2020, non è stato più sostituito con una persona con pieni poteri. Come mai c’è questa lunga attesa da parte nostra?
Insomma: se da una parte colpisce il ritmo con cui Joe Biden abbia accelerato l’intervento nella guerra, che sembra diventare sempre più quasi un fatto personale, allo stesso tempo colpisce come tenga in scarsa considerazione l’Italia, non nominando nuovo il nuovo rappresentante di Washington. Eppure, sulla carta, noi saremmo il Paese più atlantista dell’Unione Europea.
Scorrendo l’elenco dei grandi dell’Ue, alcuni dei quali hanno dovuto anch’essi attendere a lungo per un nome, l’Italia spicca per l’assenza di un nuovo rappresentante di Washington. Per la Francia, Biden ha scelto Denise Bauer, già ambasciatrice in Belgio, confermata il 18 dicembre scorso dal Senato. Per la Germania, è stata scelta un’altra donna, Amy Gutmann, ex presidente della University of Pennsylvania, in attesa di conferma senatoriale. È sempre una donna a rappresentare gli Usa in Spagna, con Julissa Reynoso Pantaleón, che dopo la conferma del Senato lo scorso ottobre, ha assunto il suo incarico il 7 gennaio.
Rimanendo in Europa, ma in ambito extra Ue, un altro storico alleato degli Usa che è stato in attesa del nome del nuovo ambasciatore è il Regno Unito. Anche a Londra, infatti, hanno dovuto aspettare diverso tempo per ottenere la conferma di quello che scrivevano alcune indiscrezioni di stampa. Tuttavia, alla fine, per il nuovo ambasciatore è stata scelta una donna: Jane Hartley. Già ambasciatrice in Francia durante l’Amministrazione Obama.
Per farla breve, il motivo (o perlomeno, uno dei motivi) per cui l’Italia non ha ancora ricevuto la nomina di un ambasciatore Usa sono di natura squisitamente tecnica. L’annuncio ufficiale della Casa Bianca per quanto riguarda Roma, così come è successo per la Gran Bretagna, deve prima necessariamente passare per l’approvazione del Senato. Il rischio è che l’assunzione dell’incarico del successore di Lewis Eisenberg potrebbe slittare a 2022 inoltrato, a causa dell’alto numero di nomine presidenziali ancora da vagliare dallo United States Senate prima della nostra. Senza contare che, con le elezioni di Mid Term alle porte, anche la propaganda americana condizionerà non poco i tempi delle ratifiche in ambito internazionali.
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