È mistero sulla sparizione della campionessa cinese di tennis Peng Shuai. La tennista è scomparsa lo scorso 2 novembre dopo aver pubblicato un post in cui denunciava di aver subito una violenza sessuale da parte dell’ex vicepremier Zhang Gaoli. Da allora se ne sono perse le tracce, destando preoccupazione nel mondo del tennis, che chiede risposte immediate al governo cinese. Ieri, a fronte delle pressanti richieste della Wta, il canale internazionale della tv cinese ha diramato la foto di una presunta email della campionessa in cui dice di stare bene e di aver solo bisogno di riposo.
WTA minaccia di fermare i tornei in Cina
Ma il messaggio della tennista non convince l’associazione delle tenniste che minaccia di fermare i tornei in Cina. Nella mail Peng afferma di stare bene, di non essere sottoposta a restrizioni, di avere bisogno di riposo e di non avrebbe subito aggressioni. Il testo risulta poco credibile, specialmente dopo aver denunciato l’aggressione sessuale da parte di un importante personaggio politico. Anche il presidente della Wta Steve Simon non è convinto: “è difficile credere che Peng Shuai abbia davvero scritto l’email. Deve poter parlare liberamente, dev’essere ascoltata, le sue accuse meritano un’inchiesta“.
Scomparsa Peng Shuai: ecco cos’è successo
Intanto le autorità censorie hanno oscurato il profilo della tennista sui social network, oltre ad aver prontamente cancellato il messaggio di denuncia. Secondo la testimonianza di Peng Shuai, i due avevano avuto una relazione clandestina, quando l’ex membro del comitato permanente del Politburo prestava servizio a Tianjin, quindi tra il 2007 e il 2012. L’aggressione sarebbe avvenuta soltanto dieci anni dopo, quando aveva lasciato l’incarico di vicepremier. Il noto politico cinese avrebbe invitato Peng a giocare a tennis con sua moglie. “Non ho mai acconsentito quel pomeriggio, e ho pianto tutto il tempo”, ha raccontato la tennista senza specificare ulteriori dettagli. Nel messaggio la campionessa di tennis ricorda come Zhang non l’avesse mai contattata mentre prestava servizio nel comitato permanente, costringendola a un rapporto sessuale solo dopo il pensionamento.
Biden valuta di boicottare Olimpiadi di Pechino
Alla campagna internazionale #WhereIsPengShuai si sono unite la stella giapponese Naomi Osaka e le grandi Chris Evert e Billie Jean King. Anche Novak Djokovic si è detto scioccato dalla vicenda. Lo hanno seguito Stanislas Wawrinka, Alexander Zverev, Serena Williams. Intanto il presidente Joe Biden ha confermato oggi che gli Stati Uniti stanno considerando un “boicottaggio diplomatico” delle Olimpiadi invernali di Pechino del 2022. “È una cosa che stiamo prendendo in considerazione“, ha confermato il presidente ai giornalisti. “Ci sono aree nelle quali abbiamo preoccupazioni, gravi preoccupazioni: gli abusi sui diritti umani“, ha poi ribadito in conferenza stampa a Washington, forse in riferimento anche alla vicenda della tennista cinese scomparsa.