Patrick Zaki è in un “pessimo stato psicologico”. Lo ha riferito all’Ansa una sua legale, Hoda Nasrallah, al termine dell’udienza di oggi, lunedì 5 aprile, sul rinnovo della custodia cautelare in carcere. “L’udienza è terminata, Patrick era in un pessimo stato psicologico. Non c’è stato tempo per stargli vicino”, ha spiegato l’avvocato, aggiungendo che il ragazzo “non ha parlato con i suoi legali”. Negli scorsi giorni anche la sorella di Patrick, Marise, aveva parlato del peggioramento delle condizioni psicologiche del fratello. “Ultimamente sta diventando sempre più depresso”, aveva riferito. “Si sente bloccato e non sa quando tutto questo avrà fine”.
I legali di Zaki: “Chiediamo la sostituzione dei giudici”
Nel corso dell’udienza, i legali di Zaki hanno chiesto di sostituite i giudici chiamati a prendere una decisione sulla sua custodia cautelare. Hoda Nasrallah ha spiegato che bisognerà aspettare “domani o dopodomani” per sapere se questa richiesta verrà accettata. “Il collegio difensivo ha chiesto la sostituzione dei giudici del processo di Patrick dopo aver constatato i numerosi rinnovi della sua carcerazione”, ha spiegato la legale. Dalle sue parole emerge che gli avvocati di Zaki ritengono che dietro a queste decisioni ci sia un accanimento giudiziario ritenuto privo di giustificazioni. Secondo Hoda è improbabile che nei prossimi giorni verrà annunciata la scarcerazione dello studente.
Amnesty International: “Siamo preoccupati”
I membri dell’organizzazione Amnesty International hanno espresso tutta la loro preoccupazione nei confronti delle condizioni di Zaki. “Siamo molto preoccupati per quanto riferito dall’avvocata di Zaki sullo stato di salute psicologica di Patrick. Non è una novità, ma ogni volta è la conferma che la situazione è veramente urgente. Non vorrei sembrare blasfemo, ma questa è veramente la “Passione” di Patrick”. A dirlo è Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “È urgente che ci sia il massimo della mobilitazione possibile sul piano diplomatico, che coinvolga soprattutto l’Italia. Va bene aspettare l’esito dell’udienza, però qui siamo di fronte a una situazione su cui è necessario fare il massimo e farlo presto”.