La Chiesa avrà presto un altro beato tra i suoi Papi. Si tratta di Giovanni Paolo I, nato Albino Luciani, che rimase sul soglio di Pietro per soli trentatré giorni. Noto come il “Papa del sorriso”, fu dichiarato venerabile nel 2017 per volere di Papa Francesco e ora è in attesa di beatificazione. La Congregazione per le Cause dei santi ha infatti ottenuto l’autorizzazione per promulgare il decreto relativo al miracolo attribuito a Papa Luciani.
Si tratta della guarigione avvenuta il 23 luglio 2011 a Buenos Aires, di una bambina undicenne affetta da grave encefalopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico, e ormai in fin di vita. L’iniziativa di invocare il Giovanni Paolo I fu presa dal parroco dell’ospedale. Egli si recò al capezzale della piccola e propose alla madre di chiedere insieme l’intercessione di Papa Luciani, al quale era molto devoto. Inaspettatamente, vi fu un rapido miglioramento dello shock settico della bambina. Pochi giorni dopo, la paziente venne estubata e dimessa riacquistando la completa autonomia fisica e cognitiva.
Ma come funziona il processo di canonizzazione? Come si diventa un Santo? La canonizzazione è infatti solo l’ultimo gradino di una scala che ne presuppone altri. Il candidato, per diventare ufficialmente santo, deve essere prima servo di Dio, poi venerabile, poi beato. Lo spiega ampiamente la Congregazione delle Cause dei santi sul suo sito web ufficiale. Per l’inizio di un processo di beatificazione è sempre necessaria una certa “fama di santità” della persona. Questo significa che ha trascorso una vita integra e ricca di virtù cristiane. Il processo di beatificazione non può iniziare prima che siano passati almeno 5 anni dalla morte del candidato. A questo punto, il vescovo diocesano nomina un tribunale, mentre una Commissione storica raccoglie tutti i documenti che riguardano il Servo di Dio e i suoi scritti.
Terminato la fase diocesana, il vescovo consegna la documentazione a Roma alla Congregazione delle Cause dei Santi. Inizia così la cosiddetta fase romana del processo, durante la quale un gruppo di teologi redige un dossier, sottoposto a ulteriore giudizio dei Vescovi e dei Cardinali della Congregazione. Se il giudizio di questi ultimi è favorevole, il Santo Padre può autorizzare la promulgazione del Decreto sull’eroicità delle virtù o sul martirio del Servo di Dio, che diviene venerabile.
La beatificazione è la tappa intermedia in vista della canonizzazione. Per diventare beato occorre il riconoscimento di un miracolo. Questo evento miracoloso in genere è una guarigione ritenuta scientificamente inspiegabile, giudicata tale da una Commissione medica, composta da specialisti, sia credenti sia non credenti. Dopo questa approvazione, il Papa autorizza il relativo decreto. Così il Venerabile può essere Beatificato.
Perché si arrivi alla canonizzazione, si deve attribuire al Beato un secondo miracolo, avvenuto però successivamente alla beatificazione. Per stabilire chi è santo, quindi, la Chiesa utilizza sempre un accertamento canonico. Se una volta si poteva diventare santi semplicemente per acclamazione popolare, “ormai da vari secoli la Chiesa ha incominciato a dotarsi di norme specifiche, per evitare confusioni e abusi“.
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