Gli USA all’ONU hanno votato insieme alla Russia su risoluzioni riguardanti la guerra in Ucraina, segnando un possibile cambio di alleanze
Lunedì scorso, si è verificato un evento senza precedenti all’interno delle Nazioni Unite, dove gli Stati Uniti hanno sorprendentemente votato insieme alla Russia in due distinti casi riguardanti la guerra in Ucraina. Questo è avvenuto nel contesto di un voto di una risoluzione non vincolante all’Assemblea generale, seguita da un’altra votazione al Consiglio di Sicurezza, l’organo più ristretto dell’ONU composto da 15 membri, le cui decisioni sono vincolanti per gli Stati membri.
ONU: gli USA spingono verso una risoluzione che esclude l’invasione russa
Il primo voto ha suscitato un ampio dibattito e critiche, poiché gli Stati Uniti si sono schierati al fianco di Russia, Bielorussia e Corea del Nord contro una risoluzione proposta da Ucraina e Unione Europea. Questa risoluzione condannava fermamente l’invasione russa dell’Ucraina e chiedeva il ritiro immediato delle truppe russe dal territorio ucraino. Il voto è avvenuto in una data di grande rilevanza simbolica, coincidente con il terzo anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina, un momento che ha amplificato l’attenzione mediatica e politica su questa decisione.
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Da quando Donald Trump ha assunto la presidenza degli Stati Uniti il 20 gennaio, le sue posizioni hanno mostrato un’inclinazione verso un avvicinamento al governo russo. Le sue dichiarazioni hanno suggerito un’apertura a negoziati che escludessero l’Ucraina e i suoi alleati europei, sollevando preoccupazioni tra i partner storici degli Stati Uniti in Europa. Inoltre, la richiesta di rimuovere il termine “paese aggressore” da documenti ufficiali ha alimentato il dibattito sulla legittimità e sull’interpretazione del conflitto in corso.
- Gli Stati Uniti si sono astenuti dal sostenere i loro alleati europei.
- L’Italia ha votato a favore della risoluzione, confermando la sua posizione a sostegno dell’Ucraina.
- Gli Stati Uniti hanno cercato di far approvare una propria risoluzione, chiedendo una pace in Ucraina.
In un tentativo successivo, gli Stati Uniti hanno cercato di far approvare una propria risoluzione all’Assemblea generale, chiedendo una pace in Ucraina, ma senza condannare l’invasione russa. Questa proposta ha subito emendamenti significativi grazie all’intervento dei paesi europei, che hanno insistito per includere una condanna esplicita delle azioni russe. Alla fine, la risoluzione emendata è stata approvata, ma gli Stati Uniti si sono astenuti dal voto, rifiutando di sostenere una versione che includeva elementi che avrebbero potuto compromettere la loro posizione.
Dopo il fallimento della propria proposta all’Assemblea generale, gli Stati Uniti hanno presentato una nuova risoluzione al Consiglio di Sicurezza, nuovamente chiedendo una pace immediata in Ucraina. Tuttavia, in questo testo non si menzionava l’invasione russa né si attribuiva alcuna responsabilità. Questa risoluzione ha ricevuto 10 voti favorevoli su 15, includendo il voto degli Stati Uniti e della Russia, mentre Francia e Regno Unito, membri permanenti del Consiglio e dotati di diritto di veto, si sono astenuti.
L’atteggiamento degli Stati Uniti in queste votazioni ha generato interrogativi sul futuro della loro politica estera, in particolare riguardo al sostegno all’Ucraina e alla stabilità dell’Europa orientale. Le scelte fatte dall’amministrazione Trump potrebbero segnare un punto di svolta nelle relazioni internazionali, evidenziando un possibile cambio di paradigma nelle alleanze tradizionali e nella gestione dei conflitti globali. Le reazioni da parte dei partner europei e della comunità internazionale saranno cruciali per comprendere l’impatto a lungo termine di queste decisioni e il loro effetto sulla dinamica geopolitica.