Omicidio di George Floyd, Chauvin è stato dichiarato colpevole

Il processo per la morte di George Floyd è arrivato a un epilogo. Derek Chauvin, l’ex agente di polizia che ha tenuto un ginocchio sul collo dell’afroamericano durante i suoi ultimi minuti di vita, è stato dichiarato colpevole. La giuria ha confermato tutti e tre i capi di accusa: omicidio colposo (pena massima 10 anni), omicidio di secondo grado preterintenzionale (40 anni) e omicidio di terzo grado (25 anni). Il giudice Peter Cahill, che ha presieduto il processo, determinerà l’entità delle pene entro sei-otto settimane. Il verdetto è arrivato dopo sole dieci ore di discussione. La giuria non ha avuto nemmeno bisogno di chiedere chiarimenti alla Corte di Minneapolis.

Le dichiarazioni di Joe Biden

Negli ultimi giorni, nelle principali città degli Stati Uniti sono state organizzate numerose proteste contro le discriminazioni nei confronti delle persone nere. A poche ore dal verdetto la tensione si è fatta piuttosto alta, tanto da spingere il presidente Joe Biden a parlare di “prove schiaccianti” emerse nel corso del processo. “Prego affinché il verdetto sia quello giusto”. “Anche la famiglia Floyd chiede pace e tranquillità”, ha poi aggiunto, dopo aver parlato con i famigliari di George Floyd.

“Dobbiamo dire ai figli di George Floyd che loro padre ha cambiato il mondo”

Il verdetto è stato accolto con grande gioia dai manifestanti radunati davanti al tribunale. “Oggi abbiamo compiuto un passo avanti contro il razzismo sistemico, che è una macchia per l’anima del nostro Paese”, ha dichiarato Biden in diretta Tv. “Questo deve essere un momento di vero cambiamento. George Floyd ha implorato ‘non riesco a respirare, non posso respirare’. Non possiamo lasciare che queste parole muoiano con lui. Ai figli di George dobbiamo dire: ‘Papà ha cambiato il mondo’”, ha aggiunto.
Dopo la lettura del verdetto, Chauvin è stato subito ammanettato. Su decisione del giudice, l’ex agente dovrà restare in carcere fino all’udienza che stabilirà la sua condanna.

Impostazioni privacy