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Nostradamus e le catastrofi annunciate: cosa dicono le profezie per il futuro

Asteroidi troppo vicini alla Terra, inondazioni alternate a periodi di lunga siccità, carestie e pestilenze. E persino lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale. A leggere le [sponsor-link id=”273″], celebre astrologo del XVI secolo, il cui nome è utilizzato anche a livello scherzoso per definire chi si lancia in un’audace predizione, vengono i brividi.

Alcune delle 942 quartine de “Le Profezie”, l’opera magna di Nostradamus pubblicata nel 1555, sembrano proprio aver predetto alcuni dei cambiamenti epocali che stiamo vivendo al giorno d’oggi. Reale capacità di anticipare, anche di secoli, il futuro? Oppure un semplice caso di pareidolia? La sentenza è ardua, anche se qualche caso fa quantomeno pensare.

Nostradamus e le Profezie: il riscaldamento globale

Una delle profezie di Michel de Nostredame, noto semplicemente come Nostradamus, che sembra essersi in un certo senso avverata è quella legata al riscaldamento globale. Nella sua opera, l’autore provenzale scrisse infatti che in futuro il clima sarebbe diventato così caldo che i pesci si sarebbero “cotti a metà” in mare.

Aveva poi parlato di una siccità planetaria lunga 40 anni. Cui sarebbe seguito un intenso (e distruttivo) periodo di grandi inondazioni. E se è chiaro come il periodo di assenza di piogge non sia mai davvero durato quattro decenni, è anche vero che le catastrofi naturali che colpiscono ogni parte del pianeta sono sempre più frequenti e, soprattutto, sempre più distruttive.

Gli asteroidi “pericolosamente” vicini alla Terra

Nella sua opera, Nostradamus aveva predetto anche lo scontro fra la Terra e un asteroide, che avrebbe causato un’estinzione di massa degli esseri viventi. Il profeta aveva infatti parlato di una “pietra celestiale” che avrebbe causato dapprima la “caduta di fiamme dal cielo” e poi, come conseguenza diretta, la fine della vita sul pianeta.

La profezia non si è fortunatamente mai avverata, ma la NASA, che possiede mezzi certamente più avanzati di quelli di cui poteva disporre Nostradamus, ha recentemente confermato che ogni 2mila anni un asteroide si avvicina alla Terra a tal punto da rischiare di danneggiarla. Ci vorrebbe, secondo l’agenzia aerospaziale, una massa rocciosa lunga almeno 800 metri per causare danni al pianeta.

Qualunque massa più piccola potrebbe sì causare problemi, ma solo a livello locale. L’asteroide più “pericoloso” per la Terra, tra quelli noti, è 4179 Toutatis. Ha un diametro di 5,4 chilometri e nel 2004 si è “avvicinato” a 1,5 milioni di chilometri dall’atmosfera terrestre. Una cifra meno rassicurante di quanto, istintivamente, saremmo portati a pensare.

La situazione relativa alle orbite di meteoriti e asteroidi è comunque costantemente monitorata dalle agenzie spaziali. D’altra parte, proprio la caduta di un asteroide è considerata una possibile causa dell’estinzione dei dinosauri, circa 65 milioni di anni fa.

Povertà e carestia

Non mancano certo le profezie economiche nell’opera di Nostradamus. Colpisce, in questo senso, quanto l’autore affermava riguardo all’inflazione: l’aumento dei prezzi delle materie prime, per l’astrologo, avrebbe provocato pesanti crisi economiche, causando povertà e carestia.

In tempi di pandemia fa impressione parlare proprio di questo. La carenza di scorte ha causato un elevatissimo aumento dei costi dell’energia, l’import-export è in difficoltà a causa delle restrizioni anti Covid e si fatica a mantenere a costi accettabili il mercato delle materie prime. Nostradamus, nelle sue profezie, parlava proprio di questo. Arrivando a una drammatica conclusione: l’esplosione di una guerra per risorse che diamo solitamente per scontate. Come, ad esempio, l’acqua.

Anche la diffusione dell’Intelligenza artificiale tra le profezie

Chi ha dedicato tempo allo studio e all’interpretazione degli scritti di Nostradamus intravede, oltre a tutto ciò che abbiamo riportato finora, anche la profezia legata alla diffusione dell’Intelligenza artificiale. Qualcosa che nel 1555 neanche le menti più aperte verso il futuro avrebbero potuto solo immaginare.

In realtà, l’astrologo nato a Saint-Rémy-de-Provence nel 1503 non aveva mai fatto riferimenti a robot o simili. Aveva però suggerito che gli umani avrebbero avuto “discepoli immortali”. Che li avrebbero, in pratica, “sostituiti” sulla Terra.

Se pensiamo a quanto si è evoluta l’Intelligenza artificiale negli ultimi anni  il termine “sostituzione”, forse, non avrebbe nemmeno bisogno delle virgolette. E ci sono anche dei casi estremi come quello del robot umanoide di Tesla. Secondo le previsioni del vulcanico CEO Elon Musk, il robot arriverà a prendere il posto dell’uomo in attività pericolose o dalla meccanica ripetitiva.

Musk, nei mesi scorsi, ha infatti presentato Tesla Bot, un umanoide alto circa 1 metro e 70, capace non solo di effettuare lavori meccanici ma anche, ad esempio, di andare a fare la spesa. Il robot, nelle intenzioni della Person of The Year secondo il Time, dovrebbe risolvere le difficoltà di settori artigianali e industriali che, al momento, non dispongono di manodopera specializzata.

Certo, non si tratta di un passaggio rapidissimo e passerà per forza di cose da qualche “buca” nel percorso. Un po’ come accaduto per le vetture con pilota automatico, che dopo aver causato diversi incidenti negli Usa sono finite nel mirino delle autorità americane che si occupano di sicurezza stradale.

Conclusione: credere o no alle profezie?

In questo viaggio fra alcune delle profezie di Nostradamus abbiamo visto come l’astrologo francese abbia lasciato un’eredità più che interessante, a quasi cinque secoli dalla pubblicazione della sua opera. Che si ritengano “precise” le sue previsioni oppure si pensi che siano talmente generiche da potersi applicare praticamente a tutto, queste spingono comunque a riflettere su temi importanti. Come economia, clima e scienze.

E non è detto che, al di là di quello che ci riserverà il futuro, non fosse proprio questa, piuttosto che prevedere sistematicamente una serie di eventi, la vera intenzione di Michel de Nostredame.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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