Sarebbe stato il Regno Unito a “dirigere e coordinare” il sabotaggio al gasdotto Nord Stream. Lo sostiene il governo della Russia. “I nostri servizi di intelligence dispongono di prove che suggeriscono che l’attacco è stato diretto e coordinato da specialistici militari britannici”, ha spiegato alla stampa Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino. Ha poi aggiunto che il governo russo è in possesso di informazioni che dimostrano come “consulenti militari britannici” abbiano diretto e coordinato anche l’attacco alla flotta russa nel Mar Nero e che i coinvolgimenti di Londra negli attacchi “non passeranno inosservati, Mosca valuterà ulteriori passi”.
Peskov ha poi dichiarato che la Russia conta sull’Europa affinché “non resti in silenzio” davanti alle azioni della Gran Bretagna contro la flotta russa nel Mar Nero.
Nel frattempo, Sergej Sojgu, il ministro della Difesa della Russia, ha dichiarato che le truppe ucraine stanno continuando a bombardare la centrale nucleare di Zaporizhzhia, i punti di evacuazione e i siti di distribuzione degli aiuti umanitari. Ha aggiunto che le forze armate russe stanno indebolendo in modo efficace il potenziale militare dell’Ucraina colpendo le infrastrutture critiche del nemico. “Continuiamo a distruggere i mood in efficace i siti delle infrastrutture militari con armi ad alta precisione e anche le strutture che hanno un impatto sulla diminuzione del potenziale militare dell’Ucraina. Allo stesso tempo, si stanno adottando tutte le misure possibili per evitare la morte di civili ucraini”.
A Kiev, in seguito ai bombardamenti da parte della Russia, è stato completamente ripristinato l’approvvigionamento idrico ed energetico. Lo ha annunciato Vitalij Klyčko, il sindaco della capitale dell’Ucraina. Il primo cittadino ha ringraziato “gli specialisti di Kyivvodokanal e Dtek, che hanno lavorato per quasi un giorno per restituire acqua ed elettricità ai residenti della capitale”.
Ieri, lunedì 31 ottobre, le truppe della Russia hanno lanciato 60 missili ed effettuato 15 attacchi aerei sull’Ucraina, colpendo le aree di oltre 50 insediamenti, tra cui Soledar, Vuhledar, Yakovlivka e Vesele. Nella notte sono caduti dei missili anche su Kramatorsk e Mykolaiv, mentre le regioni di Poltava a Dnipropetrovsk sono state colpite con dei droni.
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