Facebook rappresenta una minaccia alla democrazia. Lo afferma Maria Ressa, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, all’indomani del prestigioso riconoscimento. A poche ore dall’assegnazione del premio, la giornalista di origini filippine ha lanciato un durissimo attacco al famoso social network. “Facebook contribuisce a diffondere odio e disinformazione“, rifiutando di “schierarsi dalla parte dei fatti“. Questo l’atto di accusa mosso dalla vincitrice del premio Nobel per la Pace al social network di Mark Zuckerberg forte della sua nuova influenza a livello mondiale.
Filippina, ma naturalizzata statunitense, Maria Ressa è la cofondatrice del sito di notizie Rapler, noto per le sue inchieste sull’operato del presidente Rodrigo Duterte, soprattutto in relazione alla cosiddetta guerra alla droga. Questa volta, sotto la lente d’ingrandimento della giornalista filippina, ci è finito il più famoso dei social network, accusato di “diffondere bugie mescolate a rabbia e odio“. Nel vortice infernale di Facebook ci è finita la stessa giornalista, bersaglio di intense campagne di odio sui social media, da parte dei sostenitori del presidente Rodrigo Duterte, che miravano a distruggere la sua credibilità.
Facebook è diventato il più grande distributore mondiale di notizie, “eppure è prevenuto contro i fatti, è prevenuto contro il giornalismo“, ha detto Ressa a Reuters. “Se non hai fatti, non puoi avere verità, non puoi avere fiducia. Se non hai nessuno di questi, non hai una democrazia“, ha proseguito Ressa. “Oltre a questo, se non hai fatti, non hai una realtà condivisa, quindi non puoi risolvere i problemi esistenziali del clima, del coronavirus“. La parola “fatti” torna più volte nei discorsi di Maria Ressa. Sono i fatti a stabilire la verità, a raccontare il mondo nel modo più imparziale possibile, a disinnescare odio e falsità, cospirazionismo e paure.
I Filippini sono in cima alle classifiche mondiali per quanto riguarda il tempo trascorso sui social media, secondo uno studio del 2021. Piattaforme come Facebook sono diventate campi di battaglia politica e hanno contribuito a rafforzare la base di supporto di Duterte. I social network sono stati determinanti per la vittoria elettorale del presidente nel 2016 e per la sconfitta dei suoi alleati nei sondaggi di medio termine dello scorso anno. Un’altra battaglia si giocherà il prossimo maggio quando i Filippini dovranno eleggere il successore di Duterte. Quella campagna “sarà una battaglia per i fatti“, ha detto Ressa. “Continueremo ad assicurarci che il nostro pubblico veda i fatti, li capisca. Non ci faremo intimidire fino al silenzio“, asserisce Ressa con convinzione.
Da sempre a difesa della libertà di parola e stampa, Maria Ressa ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, insieme al collega russo Dmitry Muratov. Entrambi hanno sfidato la rabbia dei rispettivi leader, nelle Filippine e in Russia, per denunciare la corruzione e il malgoverno, incuranti delle minacce, delle ritorsioni e dei pericoli davanti a loro. Come annunciato dall’Accademia di Svezia, i due giornalisti hanno ricevuto questo riconoscimento per il loro impegno nel “salvaguardare la libertà di parola, una condizione fondamentale per la democrazia e la pace“.
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