Nel bel mezzo della quarta ondata di Covid, i governi stanno continuando a cercare delle soluzioni per convincere i no vax a vaccinarsi. In alcuni Paesi, come la Germania e l’Austria, è stato adottato il modello 2G, che prevede l’accesso ai luoghi pubblici (piscine, bar, ristoranti, teatri ecc.) solo per chi ha ricevuto il vaccino o è guarito dall’infezione. Anche il Super Green Pass introdotto da poco in Italia prevede le medesime limitazioni. Assieme a queste restrizioni, alcuni Paesi hanno anche introdotto delle sanzioni pecuniarie per chi continua a rifiutare il vaccino.
La Grecia si prepara a multare gli over 60 no vax
In Grecia chi ha più di sessant’anni e non si è ancora vaccinato contro il Covid-19 riceverà una multa mensile da 100 euro a partire dal 16 gennaio. È quanto ha comunicato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis al suo governo. Stando a quanto riportato dal quotidiano eKathimerini, la sanzione sarà addebitata in automatico dall’Autorità Indipendente per le Entrate Pubbliche.
In Austria multe fino a 7.200 euro
In Austria scatterà l’obbligo vaccinale a partire dal primo febbraio 2022. I no vax che continueranno a rifiutare il vaccino rischieranno di essere multati con una multa da 3.600 euro. In caso di inottemperanza la sanzione potrebbe essere raddoppiata. Secondo Wolfgang Mueckstein, il ministro della salute austriaco, si tratta di una misura necessaria di fronte al basso tasso di vaccinati (circa il 70% della popolazione). Dall’obbligo dovrebbero essere esclusi i bambini delle elementari. Karolina Edstadler, la ministra per gli affari Ue, ha chiarito che l’ammontare della sanzione non è ancora stato fissato.
La situazione in Italia
In Italia non sono previste delle multe per chi rifiuta il vaccino anti-Covid, tuttavia sono comunque state introdotte delle misure volte a incoraggiare la vaccinazione. Chi si reca a lavoro senza Green Pass, per esempio, può essere sospeso dallo stipendio già dal primo giorno di assenza ingiustificata. Dopo cinque giorni di assenza, invece, può scattare la sospensione del rapporto di lavoro.
Come spiega il sito del governo, infatti, il lavoratore pubblico o privato “è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del Green pass; nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta“. Inoltre, chi si reca sul luogo di lavoro senza Green Pass rischia una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro.