La città di New York ha approvato un disegno di legge contro le discriminazioni verso le persone obese, nella categoria delle norme che vietano l’emarginazione per le differenze di etnia e o genere. La proposta di legge contro il body shaming è stata votata con grande maggioranza dall’assemblea cittadina, esattamente con 44 voti a favore e 5 contrari.
Più del 40% della popolazione americana è obesa e vive situazioni di estrema difficoltà legate alla propria condizione fisica. È un grande passo in avanti da parte della cittadina di New York e del sindaco, che si dice pronto a controfirmare la norma che vieta le discriminazioni legate al peso, già entro fine mese.
Il consigliere comunale che ha promosso la legge, ha parlato di “fat-shaming e body shaming“, della difficoltà per le persone obese a trovare posti a sedere nei luoghi pubblici, come teatri, cinema e bar, ma anche dei pregiudizi della società che possono condizionare, soprattutto per le donne, scelte legate alla riduzione dei salari. Shaun Abreu, considera queste condizioni come “un fardello silenzioso che gli obesi sono obbligati a portare”. “Anche il servizio di bike sharing promosso recentemente dalla città non è omologato per corpi fuori da un certo peso“, continua Abreu, che racconta di aver vissuto in prima persona certe problematiche e spiega, quindi, di essere diventato più consapevole riguardo questo tema “da quando, durante la pandemia di Coronavirus”, è ingrassato di quasi 20 chili. Abreu ha raccontato di aver notato un cambiamento nel modo in cui veniva trattato dagli altri: “Le persone in sovrappeso vengono discriminate senza appello e la società dice che va benissimo così“.
New York è tra le prime città degli Stati Uniti ad aver disposto di norme contro le discriminazioni nei confronti delle persone obese. Anche Washington e San Francisco, in cui sono già attive norme simili, potrebbero seguire adesso le orme della cittadina, mentre il Michigan, vieta già dal 1976 le discriminazioni legate al peso all’interno dei luoghi di lavoro.
Joseph Borelli, leader della minoranza e repubblicano, ha espresso preoccupazione riguardo la nuova legge sulle discriminazioni. Ha dichiarato al New York Times che “questa legge possa autorizzare i cittadini a citare in giudizio chiunque e tutto“. “Sono in sovrappeso ma non sono una vittima. Nessuno dovrebbe sentirsi male per me tranne i miei bottoni della camicia che lottano“, ha continuato.
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