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New York e la grande fuga dei residenti

La Grande Mela potrebbe presto svuotarsi? È questo quello che sembra presagire il ‘New York Post’: secondo il famoso giornale americano, infatti, New York sarebbe diventata la città degli ‘zombi’. Ciò sarebbe un effetto negativo dovuto alla liberalizzazione della vendita della marijuana. In una lunga analisi, infatti, il New York Post sostiene che “la Grande Mela sia diventata la grande Blunt (una canna, per intenderci)”. Steve Cuozzo, scrittore ed editorialista del Post, nonché autore dell’articolo, avrebbe infatti denunciato un generale ‘intorpidimento’ delle persone, raccontando diverse esperienze a cui è andato incontro recentemente. 

New York | Pixabay @wiggijo

Il racconto di Cuozzo

Cuozzo non risparmia alcune scene a cui ha personalmente assistito: ad esempio gli episodi da Starbucks, dove spesso si ritrova a ripetere la comanda ai commessi, o nei vari store, ristoranti o lavanderie, con lavoratori trasformatisi in ‘stonati’ – stunad, per usare un termine italoamericano. Alcuni ragazzi delle consegne, secondo Cuozzo, porterebbero cibi non richiesti, segno che chi si occupa delle prenotazioni è, probabilmente, con la testa da un’altra parte. In un episodio presso la catena ‘Pret a Manger’, l’autore ha raccontato di aver dato, per una zuppa da otto dollari, una banconota da venti al commesso, chiedendo una busta: “Lui ha preso i venti dollari e si è dimenticato la zuppa, il resto e la busta. Si è allontanato sventolando la mia banconota, fino a che non ho richiamato l’attenzione dei suoi colleghi”, ha scritto.

Episodi che, però, sembrerebbero verificarsi anche negli empori storici della Grande Mela, nello specifico in uno italiano particolarmente famoso: “La cassiera era così di fuori, con lo sguardo perso nel vuoto mentre la gente aspettava in coda. Si è dimenticata di darmi il resto e ha chiuso la cassa. Ho dovuto aspettare che arrivasse un altro per riaprire e darmi il resto. Ho aspettato dieci minuti e trenta secondi per completare la transazione, e la cassiera neanche si è scusata”, si legge ancora.

La Grande Mela | Pixabay @Pexels

Cosa succede a New York

A far luce su quanto sta succedendo nella città ci ha pensato uno studio condotto dal Siena College Research Institute. Secondo la ricerca, che aveva come focus la qualità della vita nella città, un cittadino su tre vorrebbe lasciare New York entro cinque anni. Diversamente, il 27% dei residenti nello Stato ha dichiarato di voler andarsene nei prossimi cinque anni. Alla base della scelta ci sarebbero l’elevato costo della vita e della criminalità. Entrando nello specifico, per il 31% di coloro che vuole andarsene la Grande Mela non è sicura per i figli, mentre per il 40% “non è un buon posto”: il 61% di questi, si sottolinea, è rappresentato da appartenenti alla comunità afroamericana.

La popolazione, infatti, è diminuita in modo drammatico in tre quartieri su cinque di New York: nello specifico il Queens, Brooklyn e il Bronx. Mentre il 49% degli intervistati ritiene la città scadente dal punto di vista della sicurezza, il 67% ha dichiarato di non riuscire a far fronte al costo della vita. Per il 60% delle persone, New York non è una località consigliata per stabilirsi una volta andati in pensione. Infine, la qualità della vita è considerata negativa da un terzo degli intervistati. 

Lavinia Nocelli

Lavinia Nocelli è una fotogiornalista di Senigallia. Si occupa di salute mentale, migrazioni e conflitti sociali: ha realizzato reportage nei campi profughi di Calais e Dunkerque, in Romania, Ucraina e Albania, a bordo della Sea Watch e in Irlanda del Nord. Collabora con The Independent, Il Manifesto, Lifegate, TPI, InsideOver, Skytg24, e Good Morning Italia, tra gli altri

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