Il dibattito di martedì sera fra i candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti è stato caratterizzato da toni decisamente più tranquilli rispetto a quelli utilizzati durante il duello televisivo di settembre tra i candidati presidenti Kamala Harris e Donald Trump. Entrambi hanno avuto l’occasione di presentarsi al grande pubblico, confrontandoi su varie questioni e rispondendo a diverse domande.
Tim Walz e JD Vance, i due candidati vicepresidenti, si sono affrontati nel dibattito TV in maniera civile ed educata, stringendosi anche la mano dopo il faccia a faccia, nonostante abbiano espresso posizioni opposte su tutto. I temi di maggiore scontro sono stati l’immigrazione e l’aborto, poi hanno parlato di economia, della diffusione delle armi, di trivellazioni e cambiamento climatico. Il senatore dell’Ohio ha ammesso di aver sbagliato quando ha criticato Trump definendolo “l’Hitler d’America” e Walz ha detto di essersi “espresso male” quando ha raccontato di essere a Hong Kong durante la rivolta di Tienanmen. L’atteggiamento di Vance è sembrato più sicuro e fiducioso, mentre il governatore del Minnesota è apparso più impacciato e nervoso, con lo sguardo spesso basso per leggere gli appunti.
Il dibattito di martedì sera fra i candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti è stato caratterizzato da toni decisamente più tranquilli rispetto a quelli utilizzati durante il duello televisivo di settembre tra i candidati presidenti Kamala Harris e Donald Trump. Vance è un ex venture capitalist investitore della Silicon Valley e Walz è un insegnante di scuola superiore.
Entrambi hanno avuto l’occasione di presentarsi al grande pubblico, confrontandoi su varie questioni e rispondendo a diverse domande.
Alla prima domanda, ossia se sostenessero un attacco preventivo di Israele all’Iran, non hanno dato risposte chiare: Vance ha detto soltanto che “la scelta spetta a Israele e che bisogna sostenere gli alleati ovunque combattano i cattivi”.
Vance ha affermato che a Springfield “ci sono scuole che sono sopraffatte, ci sono ospedali che sono sopraffatti, ci sono alloggi che sono totalmente inaccessibili perché abbiamo portato milioni di immigrati illegali per competere con gli americani“, accusando Harris per la politica dei confini aperti. Il senatore aveva accusato falsamente gli immigrati di mangiare gli animali domestici dei residenti. Walz lo ha accusato “diffamare e disumanizzare i migranti”.
Vance ha contestato la posizione radicale dei dem: “Voglio che noi come partito repubblicano siamo pro-famiglia nel senso più pieno del termine. Voglio che rendiamo più facile per le mamme permettersi di avere bambini“. Walz ha ribadito la visione democratica: “Siamo pro-donne. Siamo pro-libertà di fare le proprie scelte“.
Walz ha attaccato Trump definendolo “una persona di quasi ottant’anni che parla delle dimensioni delle folle ai suoi comizi e che non è la persona giusta in questo momento“. Vance ha accusato Harris di “aver lasciato muoversi liberamente i cartelli messicani della droga“.
Il dibattito, durato poco meno di due ore, è stato trasmesso dagli studi di CBS a New York e molto pobabilmente è stato l’ultimo fra candidati a un mese dalle elezioni del 5 novembre.
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