In Russia si stanno svolgendo manifestazioni in diverse città in sostegno di Alexei Navalny, tra i più noti oppositori del governo di Vladimir Putin.
Navalny, ricoverato per avvelenamento in terapia intensiva per pazienti tossicologici lo scorso 20 agosto, è tornato a Mosca il 17 gennaio 2021. Arrestato, al suo arrivo all’aeroporto Sheremetyevo, dalle forze di polizia, l’attivista è stato processato per direttissima e si trova attualmente in carcere.
La polizia, dopo aver precedentemente “promesso” di utilizzare le maniere forti, ha represso i manifestanti dei diversi cortei partiti in tantissime città senza l’autorizzazione da parte delle autorità.
Secondo quanto riportato da Reuters, i soggetti scesi in piazza in sostegno di Navalny sarebbero circa 40mila. Gli arresti invece, secondo l’Ong Ovd-info, sarebbero 369 in 20 città.
Nella Capitale e a San Pietroburgo i fermi sarebbero cominciati ancora prima dell’avvio della manifestazione prevista per 14 (le 12 in Italia). Molti i fermati che manifestavano con cartelli con scritto “Io non ho paura”, tra gli slogan simbolo della giornata di proteste.
“Siamo orgogliosi di voi. Siamo moltissimi. Vogliamo la felicità per il nostro Paese e stiamo manifestando pacificamente per la nostra libertà e per quella di Navalny”, è il messaggio diffuso attraverso il canale Telegram dell’attivista proprio questa mattina.
Tra i fermati di oggi ci sono anche la moglie di Navalny, Yulia, e una delle più strette collaboratrici dell’attività, Luibov Sobol.
La protesta sta avendo un grande seguito anche su uno dei social network più utilizzati in quest’ultimo periodo, TikTok.
Attraverso l’hashtag #FreeNavalny sono raccolti diversi video che contano più di 200 milioni di visualizzazioni. Proprio per questo motivo Roskomnadzor, autorità per le Telecomunicazioni del Paese, ha intimato non solo a TikTok, ma anche a Instagram e YouTube, di provvedere ad eliminare tutti i contenuti che riportano l’hashtag perché conterrebbero contenuti illegali.
“Non reagite alle provocazioni della polizia, siate pacifici” ha detto Leonid Volkov, coordinatore della rete regionale del Fondo Anti-Corruzione. Fermati dalla polizia, nelle scorse ore, quasi tutti i colonnelli di Navalny con l’accusa di voler dare vita a delle manifestazioni non autorizzate.
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