Chi è Najla Bouden, la prima donna premier della Tunisia

Si chiama Najla Bouden la nuova premier tunisina incaricata dal presidente della Repubblica Kaïs Saïed di formare un nuovo governo. Per la prima volta, nella storia del mondo arabo, una donna sarà a capo di un paese nordafricano. Lo annuncia il presidente Saïed con un video postato sui principali canali dove si assiste alla convocazione della premier presso Palazzo Cartagine. “Najla Bouden Ramadan è la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro nella storia della Tunisia“, sottolinea una nota della presidenza. Il presidente Saïed ha più volte insistito sul carattere “storico” della nomina: “È un onore per la Tunisia e un tributo alle donne tunisine“.

Najla Bouden, chi è la prima premier donna del mondo arabo

Volto poco noto della politica tunisina, Najla Bouden ha già lavorato per il Ministero dell’Istruzione. Docente presso la Scuola di ingegneria di Tunisi, è nata nel 1958 nel governatorato di Kairouan. Ingegnere geologico di formazione e docente di istruzione superiore, ha ricoperto diverse cariche importanti per il Ministero dell’Istruzione. Nel 2011 ha ottenuto la carica di Direttrice Generale responsabile della qualità presso il Ministero della Pubblica Istruzione. A capo dell’unità di gestione della riforma sull’istruzione superiore nel 2016, Najla Bouden ha alle spalle una significativa esperienza nel campo della formazione e dell’istruzione.

La Tunisia va verso un regime presidenziale

Per la prima volta, una donna sarà a capo del governo tunisino, ma i poteri concessi a questo ruolo sono stati notevolmente diminuiti dalle “misure eccezionali” che il presidente tunisino ha adottato il 22 settembre. Le disposizioni rafforzano infatti i poteri della Presidenza a scapito del governo e del Parlamento trasformando il governo tunisino verso un vero e proprio regime presidenziale. Tra le altre misure adottate dal presidente: la proroga della sospensione del Parlamento, la revoca dell’immunità ai deputati e la promulgazione di misure eccezionali per l’esercizio del potere legislativo e per l’esercizio del potere esecutivo.

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