Negli ultimi giorni due video, che mostrano la presunta decapitazione di alcuni soldati ucraini da parte di soldati russi di divisioni non identificate, hanno sconvolto e inorridito il mondo: secondo la CNN il primo, pubblicato su un canale russo l’8 aprile, dovrebbe essere abbastanza recente e mostra i cadaveri decapitati di due soldati, presumibilmente ucraini, stesi a terra accanto a un veicolo militare distrutto, mentre il secondo, diffuso nella giornata di ieri, dovrebbe risalire all’estate scorsa e mostra le immagini di un presunto combattente russo che taglia la testa di un soldato ucraino ancora in vita.
Non si sono fatte attendere le reazioni di sdegno da parte di tutto il mondo: la missione Onu per i diritti umani si è detta “inorridita” e ha continuato augurandosi che “questi episodi siano indagati e che i responsabili ne rispondano”, mentre Bruxelles, attraverso un portavoce della Commissione Europea, ha dichiarato che “Al momento non si hanno informazioni aggiuntive sulla veridicità del video che mostrerebbe la decapitazione di un soldato ucraino da parte di soldati russi”, cercando quindi di frenare le accuse in attesa di trovare riscontri che possano confermare l’attendibilità delle immagini, aggiungendo però che: “Dovesse essere confermato, sarebbe un’altra prova della natura disumana dell’aggressione russa in Ucraina”.
Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, sembra invece non avere dubbi sull’autenticità del video e ha commentato su Twitter: “Sono avvilito da un video atroce che mostra l’assassinio di un prigioniero di guerra ucraino da parte di un soldato russo. Responsabilità e giustizia devono prevalere sul terrore e sull’impunità. L’UE farà tutto il possibile per garantire ciò. L’UE continuerà a stare con l’Ucraina finché sarà necessario”.
Le reazioni più dure sono arrivate, come prevedibile, dal Governo di Kiev, con Zelensky che ha dichiarato: “Questo video, che mostra l’esecuzione di un prigioniero ucraino, il mondo deve vederlo. Questo è un video della Russia così com’è. Mostra che tipo di persone ci sono. Tutti devono reagire, ogni leader. Non dimenticheremo nulla, la sconfitta del terrore è necessaria”, mentre il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, ha aggiunto: “È assurdo che la Russia, che è peggio dell’ISIS, presieda il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I terroristi russi devono essere espulsi dall’Ucraina e dall’Onu e devono essere ritenuti responsabili dei loro crimini”.
Anche la politica russa non è potuta rimanere indifferente davanti alla brutalità delle immagini. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha affermato: “Se il video con immagini orribili della decapitazione di un soldato ucraino da parte di militari russi fosse vero potrebbe esserci un’indagine. Dobbiamo verificare le immagini”, riconoscendo dunque la mostruosità del video, ma chiedendo cautela in attesa di conferme sulla sua veridicità.
Yevgeny Prigozhin, il fondatore del gruppo Wagner, il gruppo militare indipendente di mercenari privati, accusato di essere responsabile delle decapitazioni mostrate nel primo video, ha negato il coinvolgimento dei combattenti della milizia, scrivendo sul proprio profilo Telegram: “Ho visto questo video, è brutto quando le teste delle persone vengono tagliate, ma non ho visto da nessuna parte che questo stia accadendo vicino a Bakhmut e che membri della Wagner siano stati coinvolti nell’esecuzione”.
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