Un episodio da film, fortunatamente con un lieto fine. Tre uomini naufragati su un’isola deserta nell’Oceano Pacifico sono stati individuati grazie alla scritta ‘Sos’ realizzata sulla sabbia, che ha permesso ai soccorsi di intervenire e metterli in salvo. È stato il Ministero della Difesa australiano a comunicare la notizia, sui propri canali informativi. La modalità utilizzata dai tre uomini per attirare l’attenzione dei soccorsi ha rapidamente fatto il giro dei notiziari di tutto il mondo.
I naufraghi hanno resistito per tre giorni a Pikelot, un’isola piccola e soprattutto disabitata della Micronesia (arcipelago che comprende oltre 600 isole nel Pacifico Occidentale). La loro imbarcazione era rimasta senza carburante ed era andata fuori rotta. I tre erano partiti dall’atollo di Pulawat lo scorso 30 luglio. Le autorità avevano registrato la loro scomparsa dopo qualche ora, visto che il previsto arrivo a Pulap, a 21 miglia nautiche di distanza, non era mai avvenuto.
Le autorità militari di Australia e Stati Uniti (la base americana di Guam è relativamente vicina al luogo della partenza) hanno condotto le ricerche e sono stati proprio gli americani a riconoscere il segnale universale di richiesta di soccorso scritto sulla spiaggia dell’isoletta. “Eravamo al termine della giornata di ricerca – ha dichiarato il tenente colonnello dell’aeronautica Usa Jason Palmeira-Yen, in un post su Facebook pubblicato sulla pagina ufficiale della Andersen Air Force Base di Guam -. Stavamo rientrando per evitare il cattivo tempo ed è stato in quel momento che abbiamo notato l’isoletta. Quando poi abbiamo visto la scritta ‘Sos’ e la barca spiaggiata abbiamo chiamato la marina australiana, che aveva due elicotteri vicini che potevano atterrare sull’isola”.
Due elicotteri sono partiti dalla nave militare australiana Canberra. In naufraghi, al momento del ritrovamento, erano in buone condizioni di salute. Hanno ricevuto acqua e cibo prima di farsi riportare a casa dalle autorità micronesiane.
“Sono orgoglioso della risposta professionale di tutti gli uomini a bordo, nell’adempimento dei compiti relativi alla sicurezza in mare” ha dichiarato il capitano della Canberra, Terry Morrisonthe, nella nota pubblicata dal Ministero della Difesa australiano.
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