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MONDO

Marine le Pen, inizia oggi il processo: quali sono i reati e cosa rischia

La leader del Rassemblement National avrebbe distratto dei fondi pubblici dal Parlamento europeo tra il 2004 e il 2016

Il processo a carico di Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, è iniziato a Parigi e potrebbe avere conseguenze importanti per la sua carriera politica e per il futuro dell’estrema destra in Francia. L’accusa che pende su di lei e altre 26 persone, tra cui esponenti di spicco del partito e collaboratori, riguarda la presunta distrazione di fondi pubblici del Parlamento europeo tra il 2004 e il 2016. Questi fondi sarebbero stati destinati al pagamento di assistenti parlamentari che, secondo l’accusa, avrebbero svolto in realtà attività per il partito in Francia, violando le regole dell’Unione Europea.

Le accuse e le conseguenze potenziali

Marine Le Pen, che guida l’estrema destra francese e ha già partecipato a tre elezioni presidenziali, rischia fino a dieci anni di carcere, una multa di un milione di euro e, forse la conseguenza più grave per la sua carriera politica, l’ineleggibilità per dieci anni. Se condannata, Le Pen sarebbe costretta a rinunciare al sogno di candidarsi per l’Eliseo nel 2027, mettendo fine a un percorso politico iniziato anni fa con la speranza di diventare la prima donna presidente della Repubblica francese.

“Non abbiamo infranto nessuna regola”, ha dichiarato Le Pen al suo arrivo in tribunale, ribadendo con fermezza la sua innocenza e accusando la giustizia francese di essere guidata da una “filosofia” che favorisce i suoi avversari politici. “Presentiamo prove estremamente serie e solide”, ha aggiunto, manifestando una chiara volontà di difendersi personalmente durante tutto il processo. Le udienze si terranno per tre pomeriggi a settimana nei prossimi due mesi, e Le Pen ha promesso di essere presente il più possibile.

Il piano secondo l’accusa

Secondo l’accusa, la distrazione dei fondi pubblici è il frutto di un complesso “piano” orchestrato all’interno del partito, inizialmente capeggiato dal padre di Marine Le Pen, Jean-Marie Le Pen, storico fondatore del Front National. Il sistema sarebbe diventato sistematico a partire dal 2014, quando il partito nominò 24 parlamentari a Bruxelles e Strasburgo. Questi eurodeputati avevano a disposizione un budget di 23.000 euro al mese per assumere assistenti, ma invece di utilizzarli per finalità legate all’attività parlamentare, questi fondi sarebbero stati dirottati verso attività del partito in Francia. Tra i nomi presenti sul banco degli imputati ci sono esponenti di spicco del Rassemblement National, come l’ex compagno di Le Pen e attuale sindaco di Perpignan, Louis Aliot, e l’ex numero due del partito, Bruno Gollnisch.

L’Europarlamento, che si è costituito parte civile nel processo, ha stimato un danno economico pari a 6,8 milioni di euro, anche se la Procura ritiene che la cifra reale si aggiri intorno ai 3,2 milioni. Questo denaro, anziché essere utilizzato per le attività istituzionali degli assistenti parlamentari, sarebbe stato impiegato per sostenere le attività politiche del partito in patria, in un momento di crisi finanziaria per il Front National.

La difesa di Le Pen e le sue strategie

La difesa di Marine Le Pen si concentra sulla difficoltà di distinguere con precisione le attività degli assistenti parlamentari da quelle strettamente politiche. Secondo Le Pen, la distinzione tra i ruoli di assistente parlamentare e collaboratore di partito non è sempre chiara, sostenendo che la giustizia francese stia perseguendo una linea interpretativa eccessivamente rigida delle regole europee.

Marine Le Pen -Foto EPA/TERESA SUAREZ – Newsby.it

La leader del Rassemblement National ha anche denunciato il processo come un tentativo di indebolire il suo partito e la sua figura politica. Non è la prima volta che Marine Le Pen affronta problemi giudiziari, ma questa volta la posta in gioco è particolarmente alta. Se venisse condannata all’ineleggibilità, la sua carriera politica potrebbe subire un colpo fatale, soprattutto considerando che il partito ha recentemente registrato una crescita significativa alle elezioni europee e legislative.

Un processo politico oltre che giudiziario

Il processo a Le Pen ha una rilevanza che va oltre l’aspetto strettamente legale. Si inserisce in un contesto politico particolarmente delicato in Francia, dove l’estrema destra ha guadagnato terreno negli ultimi anni, affermandosi come una delle principali forze politiche del paese. Le Pen ha partecipato a tre elezioni presidenziali, arrivando al ballottaggio nel 2017 contro Emmanuel Macron, e il suo partito è oggi il principale avversario politico del presidente in carica.

Il processo coincide con un momento di grande incertezza per il governo francese, guidato da Michel Barnier, che deve affrontare una crescente pressione da parte dell’estrema destra. Il Rassemblement National, infatti, ha consolidato la sua posizione come forza politica rilevante alle elezioni europee e legislative, creando una situazione di instabilità politica che potrebbe portare a nuove elezioni entro l’anno prossimo.

Le prospettive per il futuro politico di Le Pen

Nonostante le accuse e il rischio di una condanna pesante, Marine Le Pen continua a essere un punto di riferimento per l’elettorato di destra in Francia. La sua figura è particolarmente popolare tra coloro che criticano le politiche di Macron e dell’Unione Europea, e il processo in corso potrebbe addirittura rafforzare il suo consenso tra i sostenitori, che vedono in questa vicenda un tentativo di persecuzione politica.

Il verdetto del processo, atteso per il 27 novembre, sarà decisivo non solo per il futuro personale di Le Pen, ma anche per il futuro del Rassemblement National e della politica francese. Se venisse assolta, Le Pen potrebbe consolidare ulteriormente la sua posizione come leader indiscussa dell’opposizione e candidarsi nuovamente alle presidenziali del 2027. Se invece venisse condannata, il partito dovrà trovare una nuova guida in vista delle prossime elezioni, e il suo futuro politico potrebbe essere compromesso.

Un clima politico teso

In ogni caso, il processo a Le Pen si svolge in un clima di grande tensione politica. Il sistema politico francese, già polarizzato, rischia di vedere aumentare ulteriormente le divisioni tra destra e sinistra, tra sostenitori di Macron e oppositori dell’Unione Europea. Il processo è dunque molto più di una questione giudiziaria: rappresenta una battaglia per il futuro della politica francese e il ruolo dell’estrema destra nel panorama nazionale. Con le udienze in corso e l’attenzione mediatica rivolta al processo, Marine Le Pen si trova ora al centro di una tempesta politica e giudiziaria che potrebbe segnare la fine della sua carriera o, al contrario, consolidare la sua posizione come leader indiscussa dell’estrema destra francese.

 

 

Andrea Zoccolan

Nato a Milano nel 1990, mi sono occupato per circa dieci anni di giornalismo e comunicazione in ambito sportivo, per poi passare alla cronaca. Innamorato delle inquadrature di Yorgos Lanthimos, dei libri di Emmanuel Carrère e delle geometrie di Thiago Motta, la mia vera debolezza resta la cucina cinese.

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