Il “Loss and damage” è il fondo a sostegno dei paesi meno sviluppati che hanno subito perdite e danni a causa del cambiamento climatico, di cui si è discusso durante la conferenza sul clima Cop27 a Sharm El-Sheikh.
La Cop è la Conferenza in cui le nazioni mondiali si incontrano e discutono delle problematiche relative al cambiamento climatico, cercando di trovare soluzioni utili a prevenire ulteriori conseguenze negative che coinvolgono l’intero pianeta. Per la prima volta, durante la conferenza dell’anno scorso, svoltasi a Sharm El-Sheikh dal 6 al 18 novembre, oltre che affrontare il problema delle conseguenze climatiche, gli Stati hanno tentato di trovare una soluzione anche ai danni già causati dal clima e che coinvolgono alcuni Paesi in maniera più grave rispetto ad altri.
La prima Conferenza si è tenuta nel giugno del 1992 a Rio de Janeiro, in Brasile, durante la quale si era discusso delle emissioni di gas a effetto serra. Tra le conferenze più importanti bisogna citare quella di Kyoto del 1997 e quella di Parigi del 2015 durante la quale era stato deciso di limitare il riscaldamento globale a 1,5ºC.
Durante la Cop27, i temi affrontati dai vari Stati sono stati molteplici. Si è discusso di temperatura globale, deforestazione, sfruttamento del suolo, cibo, inondazioni e siccità e di decarbonizzazione, ma anche di Loss and Damage, che rappresenterebbe, se avviato, un grande successo per i Paesi meno sviluppati, a cui sarebbe garantito un sostegno economico per i danni e le perdite causate dalle gravi trasformazioni climatiche e terrestri. Il documento che delinea i dettagli del fondo che letteralmente vuol dire: “Perdite e danni”, sottolineerebbe l’importanza di un contributo economico maggiore da parte di quegli Stati che hanno inquinato di più in passato e che continuano a farlo, come Cina, Stati Uniti e India.
“Il fondo riceverà input finanziari dai Paesi sviluppati sulla base di contribuzione volontarie da parte dei Paesi in via di sviluppo” si legge nel documento del Loss and Damage.
“Data l’urgenza e la serietà del cambiamento climatico – recita il testo – lo scopo del Fondo è di fornire un contributo significativo e ambizioso agli sforzi globali per conseguire gli obiettivi indicati dalla comunità internazionale per combattere il cambiamento climatico”. “Nel contesto dello sviluppo sostenibile, il Fondo promuoverà il cambio di paradigma verso percorsi di sviluppo a basse emissioni e resilienti fornendo supporto ai Paesi in via di sviluppo per limitare o ridurre le proprie emissioni e adattarsi agli impatti del cambiamento climatico, tenendo in conto i bisogni degli stessi Paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili agli aspetti del cambiamento climatico”.
“Il fondo giocherà un ruolo chiave nel veicolare risorse nuove, adeguate, addizionali e prevedibili per i Paesi in via di sviluppo e catalizzerà la finanza climatica, sia pubblica che privata, e a livello internazionale e nazionale”. “Il fondo cercherà di massimizzare l’impatto delle proprie risorse in termini di adattamento e mitigazione, cercando un bilanciamento tra le due, promuovendo nel contempo co-benefici ambientali, sociali, economici e di sviluppo, con un approccio gender sensitive”.
Negli ultimi mesi si è tornato a discutere del Loss and Damage e soprattutto degli argomenti di natura economica legati al fondo. Ad aprile sarebbe stata rilasciata una prima bozza del regolamento, in cui tuttavia non sono ancora stati chiariti alcuni punti.
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