Sono trascorsi esattamente 365 giorni dalla firma del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, siglato il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam Di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib, che sancisce l’importanza del dialogo interreligioso come mezzo fondamentale e necessario per rafforzare il rapporto tra i popoli e le nazioni del mondo.
L’Italia porterà i principi su cui si fonda il Documento alla prossima Esposizione Universale, che aprirà i battenti il 10 ottobre, a Dubai, negli Emirati Arabi. Nel Padiglione nazionale, presentato lo scorso anno a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, il dialogo interreligioso sarà uno dei filoni cardine nell’opera di diplomazia culturale che la Penisola metterà in mostra ad Expo 2020.
“Non c’è alternativa: o costruiremo insieme l’avvenire o non ci sarà futuro”, recita il Documento. “È giunto il tempo in cui le religioni si spendano più attivamente, con coraggio e audacia, senza infingimenti, per aiutare la famiglia umana a maturare la capacità di riconciliazione, la visione di speranza e gli itinerari concreti di pace…auspichiamo che questa Dichiarazione sia un invito alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, anzi tra i credenti e i non credenti, e tra tutte le persone di buona volontà”. Il Documento è un invito rivolto a alla popolazione di tutto il mondo al fine di promuovere insieme la giustizia e la pace, garantendo i diritti umani e la libertà religiosa, grazie alla forza del dialogo, della collaborazione comune e della conoscenza reciproca.
Il 19 agosto dello scorso anno, ad Abu Dhabi, è stato istituito il “Comitato superiore per l’attuazione del Documento sulla fratellanza umana”, con l’incarico di sviluppare un piano d’azione per assicurare la realizzazione degli obiettivi del Documento sulla Fratellanza Umana, coinvolgendo anche le autorità legislative.
Lo scorso 5 dicembre il Comitato superiore ha presentato al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, la richiesta che il 4 febbraio sia proclamata “Giornata mondiale della fratellanza umana”.
Probabilmente la risposta dell’Onu, previo consulto con le istituzioni religiose e politiche di tutto il mondo, verrà svelata durante la prossima Esposizione Universale, nel corso della quale cadrà il secondo anniversario della firma del Documento.
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