Il primo scontro a fuoco tra le truppe di Kiev e quelle di Pyongyang è stato confermato da Andrii Kovalenko, il capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina
Per la prima volta dall’inizio della guerra tra la Russia e l’Ucraina delle truppe provenienti dalla Corea del Nord sono finite sotto il fuoco delle forze armate di Kiev. Lo ha dichiarato Andrii Kovalenko, il capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina, che però non ha fornito dettagli né sulle circostanze dello scontro né sulle eventuali perdite registrate tra i soldati inviati da Pyongyang. Negli ultimi giorni la presenza di militari nordcoreani nella regione di Kursk era stata segnalata dal segretario generale della Nato Mark Rutte, che l’aveva definita “un segno della crescente disperazione” del presidente russo Vladimir Putin.
Per il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, quella tra la Russia e la Corea del Nord è una collaborazione militare “illegale”, nonché una “minaccia significativa per la Corea del Sud”. Le sue parole sono state lette dal premier Han Duck-soo nel corso di un intervento rivolto al parlamento. “Valuteremo con attenzione tutti gli scenari possibili per mettere a punto le contromisure necessarie”, ha sottolineato Yoon.
Lo scontro con i militari della Corea del Nord si inserisce in un contesto già complicato per le forze di Kiev. Su Telegram, Oleksandr Syrsky, il comandante delle forze armate ucraine, ha dichiarato che al momento è in corso “una delle più potenti offensive russe” dall’inizio del conflitto. Ha aggiunto che la situazione in prima linea “resta difficile” e che alcune aree “richiedono un costante rinnovo delle risorse delle unità ucraine”. Nel frattempo, la Russia ha reso noto di aver conquistato altri insediamenti nella regione di Donetsk: Kurakhivka e Vyshneve. Quest’ultima è situata nei pressi di Pokrovsk, che non solo è un importante snodo logistico a est, ma anche uno dei principali obiettivi dell’offensiva delle truppe di Mosca.
Inoltre, l’inverno è sempre più vicino e per l’Ucraina potrebbe rivelarsi molto difficile, soprattutto a causa dei danni riportati dalle infrastrutture energetiche.
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha dichiarato che nella notte tra sabato 2 e domenica 3 novembre la Russia ha lanciato oltre 50 attacchi con i droni contro l’Ucraina. Complessivamente, nell’arco della scorsa settimana Mosca ha sganciato più di 900 bombe sull’Ucraina e lanciato circa 30 missili e quasi 500 droni Shahed in varie regioni del Paese. L’intensificarsi dell’offensiva russa ha spinto il ministro della Difesa dell’Ucraina, Andrii Sibiha, a chiedere agli alleati occidentali di consentire a Kiev di contrattaccare colpendo basi e depositi presenti nel territorio russo. Anche Zelensky si è rivolto agli alleati con una certa durezza, accusandoli di aspettare “che l’esercito nordcoreano inizi ad attaccare gli ucraini”.
Il presidente ucraino ha osservato che ormai i luoghi nei quali la Russia sta radunando i soldati nordcoreani sono sotto gli occhi di tutti, eppure l’America, il Regno Unito e la Germania si stanno limitando a guardare, senza fare alcunché per aiutare l’Ucraina. “Chiunque nel mondo voglia davvero fermare questa guerra tra Russia e Ucraina e impedire che si estenda dall’Europa ad altre parti del mondo non dovrebbe restare a guardare. Dobbiamo agire”, ha esortato Zelensky.
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