L’ammissione della Germania:
“In Namibia fu genocidio”

Per la prima volta in oltre 100 anni, la Germania ha riconosciuto le atrocità commesse negli anni del colonialismo contro le popolazione degli Herero e dei Nama in quella che oggi è la Namibia. Berlino ha annunciato che donerà più di un miliardo di euro per contribuire allo sviluppo del Paese africano. “Come gesto per il riconoscimento delle enormi sofferenze inflitte alle vittime, vogliamo sostenere la Namibia e i discendenti delle vittime con un programma significativo di 1,1 miliardi di euro per la ricostruzione e lo sviluppo”. Lo ha dichiarato Heiko Maas, il ministro degli Esteri. “Sono felice che sia stato possibile un accordo con la Namibia su come affrontare insieme il capitolo più buio della nostra storia comune”. Maas ha precisato che non si tratta di un risarcimento su base giuridica e che tale riconoscimento non apre la strada ad alcuna “richiesta legale di risarcimento”.

Il risultato di sei anni di negoziati

L’accordo sulla dichiarazione politica è arrivato dopo quasi sei anni di negoziati tra i rappresentanti dei governi di Germania e Namibia. Nelle trattative sono stati coinvolti anche gli Herero e i Nama. È però opportuno specificare che il documento deve ancora essere firmato e che in passato non sono mancate contestazioni da parte dei due gruppi etnici. Alcuni esponenti degli Herero e dei Nama hanno additato l’iniziativa del governo tedesco come una mera “campagna pubblicitaria”.

Il bilancio delle vittime del genocidio in Namibia

Secondo gli storici, i numeri del genocidio avvenuto in Namibia sono elevatissimi. All’interno della comunità Herero sono state uccise tra le 65.000 e le 85.000 persone. In quella Nama, invece, si parla di un bilancio delle vittime compreso tra 10.000 e 20.000. “Il riconoscimento della colpa e la nostra richiesta di scuse sono dei passi importanti per accettare questi crimini e definire il futuro insieme”, ha dichiarato Maas.

Impostazioni privacy