In Thailandia i matrimoni gay stanno per diventare ufficialmente legali e la battaglia per i diritti sociali continua
In Thailandia i matrimoni gay diventeranno a tutti gli effetti legali e riconosciuti. A decretarlo è la legge che garantisce diritti alle coppie a prescindere dal genere, che è passata in Senato con un totale di 130 voti a favore e solo 4 contrari. In 18 si sono astenuti, ma i risultati parlano chiaro: la maggioranza è a favore della legittimazione dei matrimoni gay in Thailandia.
Il testo approvato dal Senato passerà ora nelle mani del re Maha Vajiralongkorn ed entrerà in vigore 120 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Si tratta di un passo avanti significativo per una società più inclusiva e libera, capace di accettare le coppie gay e supportarle a livello legale, riconoscendo ufficialmente le loro unioni.
Il premier Srettha Thavisin con un post su X ha voluto condividere la sua felicità rispetto all’esito positivo della votazione, sottolineando come questo sia solo l’inizio di un cammino ancora lungo per il riconoscimento di maggiori diritti e libertà all’interno della società tahilandese:
“Oggi celebriamo un altro passo significativo nel percorso della nostra legge sul matrimonio egualitario. Continueremo la nostra battaglia per i diritti sociali di tutte le persone a prescindere dal loro status”.
Anche Chanatip Tatiyakaroonwong, ricercatore di Amnesty International, ha commentato questo importante risultato, descrivendolo come un momento storico senza precedenti, ma sottolineando a sua volta l’importanza di proseguire in questa direzione:
“La Thailandia ha compiuto un passo storico per diventare il primo Paese del Sudest asiatico a legalizzare il matrimonio per le coppie LGBT. Questo momento storico premia il lavoro instancabile di attivisti, organizzazioni della società civile e parlamentari che hanno lottato per questa vittoria. C’è ancora molto da fare per garantire piena tutela per la comunità LGBT nel Paese, che continua a subire molte forme di violenza e discriminazione”.
La Thailandia risulta essere uno dei paesi del sud-est asiatico più tolleranti nei confronti degli omosessuali, sia maschi che femmine. Infatti l’omosessualità non è ritenuta illegale già dal 1956.
Nel 2002 il Ministero della Sanità thailandese ha dichiarato pubblicamente che l’omosessualità non era in alcun caso da considerarsi una malattia e nel 2005 l’esercito ha tolto il divieto che impediva alle persone LGBT di arruolarsi.
Nel 2007 la nuova Costituzione tailandese ha formalizzato il rifiuto di qualsiasi discriminazione basata sullo status personale, riconoscendo la tutela delle minoranze sessuali.
Dal 2011 la commissione nazionale per i diritti umani ha cominciato a portare avanti la battaglia per il riconoscimento delle unioni civili tra coppie omosessuali e finalmente sembrerebbe essere arrivati all’esito sperato con la legge ufficialmente passata in Senato.
In conclusione, la Thailandia si è sempre dimostrata aperta in merito all’omosessualità e questo passo decisivo conferma come la società thailandese sia inclusiva.
L’ apertura mentale thailandese si può constatare anche dai numerosi film, circa una trentina di titoli, che fin dall’inizio degli anni 2000 sono stati prodotti in Thailandia con protagonisti gay e transessuali.
Questo fa capire, nel suo piccolo, come l’omosessualità venga percepita come qualcosa di “normale” di cui si può raccontare liberamente all’interno di sceneggiature senza incappare in censure. Insomma, questa legge sta formalizzando una mentalità che fortunatamente esiste in Thailandia già da tempo e non si può fare a meno di sperare che anche altri paesi vicini seguano il suo esempio.
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