La decisione di Biden ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle sue posizioni riguardo all’indipendenza del sistema giudiziario e sull’influenza della politica nelle questioni legali
Il recente annuncio del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, riguardo alla concessione di una grazia «piena e incondizionata» al figlio Hunter ha suscitato un ampio dibattito e una serie di reazioni contrastanti nel panorama politico e sociale americano. Biden ha deciso di estendere questa grazia per i reati commessi, o di cui Hunter potrebbe aver preso parte, nel periodo compreso tra il primo gennaio 2014 e il primo dicembre 2024. La decisione ha sollevato interrogativi sulla coerenza delle sue posizioni riguardo all’indipendenza del sistema giudiziario e sull’influenza della politica nelle questioni legali.
Hunter Biden (54 anni) è stato coinvolto in diversi scandali nel corso della sua vita, che sono stati amplificati durante la campagna presidenziale del padre nel 2020. La sua posizione come membro del consiglio di amministrazione di un’azienda ucraina di gas naturale ha alimentato numerose teorie complottiste, in particolare da parte della destra americana, che ha cercato di collegare le sue attività con quelle del padre in un tentativo di minare la campagna di Joe Biden. Questo contesto ha reso ogni sviluppo legale riguardante Hunter particolarmente sensibile, e la decisione di Biden di concedere la grazia ha riacceso le polemiche.
Negli ultimi mesi, Hunter era stato al centro di due casi giudiziari significativi. Un tribunale del Delaware lo aveva già condannato per possesso illegale di arma da fuoco, mentre una sentenza era attesa per il 12 dicembre. Inoltre, aveva ammesso di essere colpevole di evasione fiscale in California, con una sentenza fissata per il 16 dicembre. Complessivamente, Hunter rischiava fino a 25 anni di carcere, ma ora la grazia del padre ha cambiato radicalmente il suo destino legale.
Joe Biden ha giustificato la sua decisione sostenendo che le procure stessero agendo per motivi politici, cercando di colpire lui attraverso il figlio.
«Nel cercare di spezzare lui hanno cercato di spezzare me», ha dichiarato il presidente, evidenziando la percezione che la sua famiglia fosse sotto attacco da parte di forze politiche avverse. Questa posizione ha sollevato obiezioni, poiché contraddice le precedenti promesse di Biden di non interferire con le questioni legali, creando un paradosso all’interno della sua amministrazione.
La concessione della grazia ha avuto anche ripercussioni politiche immediate. Donald Trump, ex presidente e attuale candidato per le prossime elezioni, ha colto l’occasione per criticare Biden, collegando la grazia concessa a Hunter a quelli che considera abusi del sistema giudiziario. In particolare, ha paragonato la grazia a Hunter con la situazione dei suoi sostenitori condannati per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, affermando che Biden non ha mostrato lo stesso zelo per le ingiustizie subite da queste persone. Trump ha dichiarato: «La grazia concessa da Joe a Hunter include gli ostaggi del 6 gennaio, che sono stati imprigionati per anni? Che abuso ed errore giudiziario!».
Questa mossa di Biden ha riaperto il dibattito su se la grazia debba essere utilizzata come strumento politico o se debba rimanere una prerogativa esclusivamente legata a considerazioni di giustizia e clemenza. Molti critici sostengono che la grazia di Biden rappresenti un conflitto di interesse, mentre i sostenitori vedono la decisione come un atto di protezione familiare in un contesto in cui il figlio è stato ingiustamente perseguitato.
Inoltre, la grazia ha portato alla luce questioni più ampie riguardo alla giustizia penale negli Stati Uniti. Le disuguaglianze nel trattamento legale tra diverse categorie di cittadini, in particolare tra coloro che hanno accesso a risorse e potere e coloro che non lo hanno, sono state messe in evidenza da questo caso. La concessione della grazia a Hunter Biden da parte del presidente potrebbe essere vista come un esempio di come il sistema possa essere influenzato da fattori esterni, inclusi legami familiari e politici.
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