“L’Iran non sta assolutamente cercando di ampliare la portata della crisi nella regione, ma questo regime riceverà certamente una risposta”
Parlando con Sergei Shoigu, il segretario del Consiglio di sicurezza russo, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha assicurato che l’Iran non desidera un’escalation del conflitto in Medio Oriente. Al tempo stesso, tuttavia, quanto fatto da Israele negli scorsi giorni non resterà impunito. “L’Iran non sta assolutamente cercando di ampliare la portata della crisi nella regione, ma questo regime riceverà certamente una risposta per i suoi crimini e la sua arroganza”, ha chiarito Pezeshkian. “Le azioni criminali di questo regime contro il popolo oppresso e indifeso di Gaza, come l’assassinio del martire Ismail Haniyeh nel nostro Paese, sono un chiaro esempio della violazione di tutte le leggi e le norme internazionali”, ha aggiunto.
Nel corso di un’intervista con l’agenzia russa Ria, Mahmoud Abbas, il leader dell’Autorità palestinese, ha dichiarato che Ismail Haniyeh è stato ucciso per “prolungare la guerra e ampliarne la portata”. Ha poi definito l’assassinio “un atto codardo”, uno “sviluppo pericoloso della politica israeliana”. “Avrà un impatto negativo sui negoziati in corso per porre fine all’aggressione e per il ritiro delle truppe israeliane da Gaza. Invitiamo il nostro popolo alla perseveranza, all’unità e alla pazienza”, ha aggiunto.
Abbas ha chiesto alle autorità israeliane di “abbandonare le loro velleità” e di “fermare le loro azioni aggressive contro il nostro popolo e la nostra causa”, nonché di “rispettare il diritto internazionale e attuare l’iniziativa di pace araba”. Ha poi insistito sulla necessità di un cessate il fuoco immediato e duraturo e sul ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza.
Nella giornata di domani, mercoledì 7 agosto, l’Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) terrà a Gedda una sessione straordinaria al ministero degli Esteri “per discutere dei crimini continuati dell’occupazione israeliana contro il popolo palestinese, compreso l’assassinio di Ismail Haniyeh e la sua aggressione contro la sovranità dell’Iran”. L’Oci, che comprende anche degli influenti stati non Arabi (tra cui l’Iran, il Pakistan e la Turchia), ha accolto una richiesta arrivata da Teheran. L’esito di questa riunione potrebbe determinare la portata della rappresaglia che l’Iran intende mettere in atto ai danni di Israele.
Nel frattempo, i funzionari della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti hanno invitato Israele a non esagerare con la sua risposta a un eventuale attacco dell’Iran: “Pensateci bene. L’obiettivo alla fine è di non arrivare a una guerra totale”. L’ha riferito l’emittente israeliana Kan. Come riferito dal Wall Street Journal, durante lo scorso fine settimana l’Iran avrebbe iniziato a spostare i lanciamissili e a condurre delle esercitazioni militari, rendendo l’ipotesi di un attacco contro Israele sempre più concreta.
Nel pomeriggio di oggi, Hassan Nasrallah, il segretario generale di Hezbollah, terrà il suo primo discorso in pubblico dopo l’assassinio del leader militare Fouad Shukr, avvenuto nella periferia sud di Beirut. Come riferito dal quotidiano Al-Arabi Al-Jadeed, sono in molti ad attendere con impazienza di ascoltare le parole di Nasrallah, soprattutto dopo che la scorsa settimana ha alzato il tiro contro l’occupazione israeliana. I dubbi più grossi riguardano la natura le azioni che l’Iran intende intraprendere alla luce degli ultimi eventi.
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