La 52enne governatrice del South Dakota è una fedelissima del tycoon: ecco chi è e perché è così vicina al nuovo presidente Usa
La governatrice del South Dakota, Kristi Noem, è stata scelta dal presidente eletto Donald Trump come guida del Dipartimento della Sicurezza Nazionale (Homeland Security), un’agenzia cruciale per l’attuazione delle politiche di sicurezza e controllo dell’immigrazione della nuova amministrazione. Noem, 52 anni e madre di quattro figli, ha costruito una carriera politica fortemente legata alle posizioni conservatrici di Trump. Prima della nomina a questa carica, il suo nome era stato preso in considerazione anche per la vicepresidenza, sebbene sia stato successivamente accantonato in seguito a polemiche sollevate dal suo libro di memorie, dove racconta episodi di vita che hanno suscitato non poche reazioni.
Nel suo libro intitolato No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics and How We Move America Forward, Noem racconta aneddoti della sua vita. Tra gli episodi più discussi, Noem ha descritto nel dettaglio l’uccisione del suo cucciolo di cane, Cricket, un pointer tedesco ritenuto “irrequieto” e “impossibile da addestrare”. Nelle pagine del libro, la governatrice scrive che il cane, scelto inizialmente per diventare un cane da caccia, non era in grado di seguire alcun addestramento, mostrando un comportamento aggressivo e pericoloso per chiunque si avvicinasse. Noem racconta che, dopo vari tentativi falliti di addestramento, ha preso la difficile decisione di abbattere l’animale.
L’episodio, già di per sé controverso, è seguito dal racconto di un’altra uccisione: quella di una capra maschio “puzzolente” che possedeva da tempo. La capra, descritto come un animale “brutto e aggressivo”, disturbava spesso i figli della governatrice, inseguendoli e rovinando i loro vestiti. Noem racconta di aver condotto l’animale in una cava di ghiaia, dove ha tentato di abbatterlo. Tuttavia, al primo colpo l’animale è sfuggito, costringendola a recuperare una seconda cartuccia e a terminare l’operazione. La scena, osservata da alcuni lavoratori della fattoria, ha suscitato una certa apprensione, come racconta Noem stessa, evidenziando il clima di tensione che i suoi racconti hanno creato.
I racconti contenuti nel libro hanno immediatamente sollevato un’ondata di reazioni da parte di associazioni animaliste e di vari esponenti politici, critici verso un approccio considerato insensibile e cruento. Noem, tuttavia, ha difeso le sue azioni, sostenendo che tali scelte difficili sono una realtà inevitabile per chi vive in una fattoria. Su X ha affermato: “Amiamo gli animali, ma decisioni difficili come questa accadono continuamente in una fattoria”. In un post ha anche aggiunto che recentemente ha dovuto abbattere tre cavalli che facevano parte della sua famiglia da oltre venticinque anni, sottolineando come questi atti siano spesso richiesti per garantire un ambiente sicuro e sostenibile.
Kristi Noem è un volto ben noto nel panorama conservatore americano, grazie alla sua lunga carriera politica iniziata al Congresso, dove ha prestato servizio per otto anni, e proseguita come governatrice del South Dakota dal 2018. Durante la sua gestione dello stato, è stata rieletta per un secondo mandato, guadagnandosi notorietà per le sue posizioni forti e talvolta divisive su vari temi sociali e politici. Durante la pandemia da Covid-19, Noem si è distinta per il suo approccio critico verso le misure restrittive e l’uso della mascherina, opponendosi alla gestione dei rifugiati afghani e mostrando scetticismo verso le politiche climatiche, al punto da spingere alcune comunità native a bandirla dalle riserve del South Dakota.
Noem ha sostenuto con decisione anche posizioni contro l’aborto e, nel 2022, è stata tra i primi governatori a vietare TikTok sui dispositivi governativi, citando rischi per la sicurezza nazionale. Le sue azioni riflettono un forte allineamento con le posizioni conservatrici di Trump, che l’ha quindi considerata una scelta naturale per guidare il Dipartimento della Sicurezza Nazionale. Tale ruolo le affiderebbe responsabilità significative nella gestione della sicurezza delle frontiere, della protezione doganale, dell’immigrazione e del coordinamento in caso di emergenze nazionali.
L’assegnazione della carica di capo del Dipartimento della Sicurezza Nazionale a Noem richiede ancora l’approvazione del Senato. Tuttavia, data la sua consolidata esperienza politica e il supporto di cui gode tra i membri del Partito Repubblicano, gli osservatori ritengono che la conferma potrebbe avvenire senza troppi ostacoli. In caso di approvazione, Noem si troverebbe in una posizione strategica per implementare la linea dura della nuova amministrazione contro l’immigrazione illegale, proseguendo politiche di “tolleranza zero” che avevano già caratterizzato il primo mandato di Trump.
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