Vladimir Michajlovič Gundjaev, noto come Kirill, 16esimo patriarca di Mosca e di tutte le Russie sarebbe stato una spia del Kgb. A rivelarlo sono stati due quotidiani svizzeri Sonntagszeitung e Le Matin Dimanche. I loro giornalisti hanno setacciato gli archivi declassificati scoprendo il passato del capo della Chiesa ortodossa russa.
Secondo quanto emerso, Kirill negli anni ’70 era effettivamente una spia del servizio segreto sovietico di stanza a Ginevra con lo pseudonimo di Mikhaylov. I quotidiani elvetici hanno pubblicato anche una foto del giovane Gundyaev, a 24 anni, mentre scia in piena Guerra Fredda sulle montagne della Svizzera, nel 1971. In quel periodo avrebbe ottenuto il permesso di trasferirsi per rappresentare la Chiesa ortodossa russa al Consiglio mondiale delle Chiese. Secondo quanto affermato dalla Sonntagszeitung, negli archivi federali ci sarebbe la conferma che il giovane sacerdote lavorò per il Kgb, con il compito di stilare rapporti e trasmettere tutto a Mosca. In particolare Kirill, a Ginevra, rappresentava il patriarca russo nel Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) al fine di influenzarne l’attività per conto dei servizi segreti sovietici. Mosca avrebbe avuto l’intenzione spingere la Cec a censurare le critiche sull’assenza di libertà religiosa nell’Unione Sovietica. Il dossier che riguarda il Patriarca russo contiene 37 registrazioni, realizzate tra il luglio 1969 e il febbraio 1989. Il fascicolo raccoglie le richieste di visto e di ingresso in Svizzera da parte di Kirill e due rapporti sull’inserimento del sacerdote nella lista dei funzionari sovietici “che hanno avuto misure restrittive”.
Con lo scoppio della guerra i Ucraina, Gundjaev è stato sanzionato dall’Europa per le sue posizioni a sostegno del conflitto. Durante il primo anno di guerra, Kirill ha benedetto i soldati russi, le loro armi, ha incitato alla guerra contro l’occidente corrotto. Secondo Bruxelles, il Patriarca, che sarebbe in possesso di un patrimonio miliardario, “è responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina. Inoltre, sostiene il governo russo e i decisori responsabili dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina”.
Gundjaev, è nato a Leningrado, l’attuale San Pietroburgo, il 20 novembre 1946, e oggi è il sedicesimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, espressione che risale al tempo degli zar, capo della Chiesa ortodossa russa. Consacrato vescovo nel 1976 ed eletto il 27 gennaio 2009 con 508 voti su 702, Kirill guida 165 milioni di fedeli in tutto il mondo. Il nonno e il padre di Gundjaev erano sacerdoti della Chiesa ortodossa bandita e perseguitata nei primi anni del comunismo. Scala le gerarchie ecclesiastiche in maniera rapida. Da segretario del Metropolita della città, diventa rettore dell’Accademia spirituale dove ha studiato. Poi arcivescovo, presidente del comitato rapporti esterni del Patriarcato e nel ’91 diventa metropolita. In passato è stato considerato un innovatore per aver avviato, all’epoca della sua guida all’Accademia teologica, nuovi corsi aperti anche alle donne. Si ipotizza che abbia conosciuto Vladimir Putin proprio quando entrambi erano agenti del Kgb. Kirill ha definito il capo del Cremlino “un miracolo di Dio” e a lui è legato da una lunga amicizia.
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