Sono passate alcune ore dall’attentato a Kabul, avvenuto di fronte a una scuola femminile. L’esplosione di un’autobomba, seguita da quella di due mortai, ha causato la morte di oltre 50 persone e ferito almeno 150 persone, molte delle quali sono in gravi condizioni. Si è trattato dell’attentato più sanguinoso avvenuto in Afghanistan nell’ultimo anno e mezzo. È avvenuto attorno alle 16:30 di sabato, ora locale, quando gli studenti del liceo Sayyed-ul-Shuhada stavano lasciano l’edificio. Stamattina, decine di ragazze sono state sepolte in un cimitero in cima a una collina a Kabul.
Le cause delle esplosioni
Parlando con Reuters, un funzionario della Sicurezza ha spiegato che le esplosioni si sono verificate mentre i residenti della zona erano intenti a fare shopping. Sono state causate non solo dall’autobomba, ma anche dai mortai presenti all’interno del veicolo. “Una delle esplosioni è stata causata da un’autobomba”, ha confermato il portavoce della polizia di Kabul, Ferdaus Faramarz. “Altre due esplosioni sono state causate da ordigni esplosivi improvvisati”, ha aggiunto.
L’attentato non è ancora stato rivendicato
L’attentato è avvenuto nel distretto Hazara di Dasht-e-Barchi, a ovest della capitale afghana, popolato principalmente da sciiti Hazara. Il governo ha puntato il dito contro i talebani per l’attacco, ma questi ultimi hanno respinto le accuse e hanno rilasciato una dichiarazione in cui si afferma che la nazione doveva “salvaguardare e prendersi cura dei centri e delle istituzioni educative“. Il gruppo militante talebano ritiene che dietro l’attentato potrebbero esserci i militanti dello Stato Islamico. Gli Hazara sono musulmani sciiti e vengono considerati eretici dagli estremisti sunniti. I musulmani sunniti costituiscono la maggioranza della popolazione afghana.
Le esplosioni di sabato sono avvenute mentre l’esercito degli Stati Uniti prosegue nel ritiro delle ultime 2.500 truppe dal Paese devastato dalla violenza, nonostante i vacillanti sforzi di pace tra i talebani e il governo afghano per porre fine a una guerra lunga decenni.