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K-Pop: la nuova lingua è l’Inglese e il fenomeno è sempre meno ‘K’

Scopri come il K-Pop sta cambiando: sempre più globale, canta in inglese e si allontana dalle sue radici coreane

Negli ultimi dieci anni, il K-pop si è affermato come uno dei principali strumenti con cui la Corea del Sud diffonde la sua cultura nel mondo. Il genere musicale, rappresentato da gruppi di ragazzi e ragazze sudcoreani, ha visto il suo primo successo globale nel 2012 grazie a “Gangnam Style” di Psy. Questo brano, diventato un fenomeno planetario, ha aperto le porte a band come Blackpink, EXO e soprattutto BTS, che hanno definito il volto del K-pop internazionale.

Cosa sta succedendo al K-Pop?

Tuttavia, in Corea del Sud, l’entusiasmo per questo genere sta calando. Le nuove band faticano a entrare nelle classifiche nazionali, i ricavi delle principali agenzieYG, SM, JYP e HYBE – sono in declino, così come le vendite di album. Julian Ryall, giornalista specializzato in economia e cultura asiatica per Deutsche Welle, sostiene che questi segnali riflettono il timore degli investitori di un possibile scoppio della “bolla del K-pop”.

K-Pop: la nuova lingua è l’Inglese e il fenomeno è sempre meno ‘K’ – Wikimedia Commons @Alexdevil RanZag – Newsby.it

 

Secondo Ryall e altri esperti, la principale causa di questo declino in patria è l’occidentalizzazione del genere. Dopo il successo di “Gangnam Style”, i produttori coreani hanno sfruttato l’onda della Hallyu (il fenomeno di interesse globale per la cultura sudcoreana) per portare il K-pop oltre i confini nazionali, rendendolo un fenomeno mondiale. In questo processo, le band hanno iniziato a scrivere sempre più canzoni in inglese e a puntare su mercati esteri, in particolare gli Stati Uniti, per i loro concerti.

Questo spostamento ha portato conseguenze significative. Come osserva Ryall, molti fan sudcoreani hanno percepito questo cambiamento come un tradimento delle radici culturali del K-pop. Secondo una ricerca del quotidiano Korea JoongAng Daily, basata sulle visualizzazioni di YouTube, la Corea del Sud è solo il sesto paese in cui i BTS sono più ascoltati, dietro Stati Uniti, Messico, Indonesia, India e Giappone. Per altre band, la situazione è ancora più evidente, con una parte consistente del pubblico spostata all’estero.

Abigail Kim, giornalista sudcoreana, sottolinea che l’occidentalizzazione del K-pop non riguarda solo la lingua dei testi, ma anche i temi e le melodie, sempre più simili al pop americano. Secondo lei, non è semplice identificare un momento preciso in cui il K-pop ha perso la sua identità sudcoreana, ma i BTS hanno avuto un ruolo cruciale in questo processo con brani come “Dynamite” (2020), “Butter” (2021) e “Permission to Dance” (2021). Queste canzoni, pensate per il mercato globale, hanno consolidato la loro fama internazionale, ma a scapito della specificità culturale coreana.

Le collaborazioni con artisti americani hanno ulteriormente accelerato questa trasformazione. Alcuni esempi sono “Boy With Luv” con Halsey, “Idol” con Nicki Minaj e “Left and Right” di Jungkook con Charlie Puth. Inoltre, alcune band K-pop di rilievo, come le Blackswan, includono membri non coreani, con componenti provenienti da paesi come India, Stati Uniti e Senegal.

Un ulteriore fattore che ha influenzato la popolarità del K-pop in Corea del Sud è l’inattività dei BTS. Il servizio militare obbligatorio a cui sono sottoposti i membri ha ridotto drasticamente la loro presenza pubblica, con un impatto negativo sull’intera industria. I media scrivono meno del K-pop, e i nuovi gruppi lanciati dalle principali agenzie faticano a raggiungere il successo internazionale. Questo perché la loro estetica e musica non rappresentano più una novità, a differenza di dieci anni fa.

Anche alcuni protagonisti storici del genere musicale si stanno distaccando dal genere. Jungkook, uno dei membri dei BTS, ha avviato la sua carriera solista con suoni più vicini al contemporary R&B. Il suo album Golden è stato ben accolto dalla critica occidentale, ma ha poco o nulla di K-pop.

La reputazione del K-pop è stata inoltre danneggiata da controversie legate al comportamento tossico di una parte del fandom. Ad esempio, Karina delle Aespa è stata criticata sui social per una relazione con l’attore Lee Jae-wook, conclusasi dopo poco tempo. In risposta alle critiche, Karina ha dovuto scusarsi pubblicamente.

Questi episodi riflettono una cultura in cui gli idols sono spesso percepiti come completamente dedicati alla carriera e ai fan. Relazioni sentimentali, anche se private, vengono vissute come tradimenti da una parte del pubblico, causando scandali e tensioni. Come osserva Ryall, la pressione a mantenere un’immagine ideale ha generato angoscia sia tra i fan che tra gli artisti, contribuendo a minare la popolarità del K-pop nella sua terra d’origine.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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