Secondo l’Ufficio francese dell’immigrazione e dell’integrazione (Ofii), dall’inizio del 2023 quasi 40mila persone sono sbarcate in Italia. Ciò ha comportato un aumento dei tentativi di passaggio di migranti tra Francia e Italia, attraverso le Alpi: quasi la metà di questi migranti, inoltre, ha un rapporto con lo spazio storico dell’Africa subsahariana francofona. “La prima nazionalità sono gli ivoriani, e ci sono anche guineani e maliani. Queste persone sono scarsamente registrate per alcuni di loro, e quindi vanno subito in Francia“, ha dichiarato Didier Leschi, direttore generale dell’Ofii, ai microfoni di France Info. “Per questo le tensioni tra i due Paesi sono alte. Abbiamo un aumento dei tentativi di varcare le Alpi proprio perché molti di loro sono di nazionalità che parlano francese“, ha precisato Leschi.
La notizia arriva nel mezzo delle tensioni diplomatiche tra i due Paesi, relative proprio alla gestione dei flussi migratori. Tuttavia, un aumento dei flussi migratori è stato registrato in tutta l’Unione europea dall’inizio del 2023. Come riportano i dati dell’Ofii, infatti, rispetto al 2022, sono più di 300mila le persone che hanno presentato una domanda di asilo nel 2023, facendo registrare un +30%.
Sulle tensioni tra Francia e Italia è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. In un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “La precisazione dei francesi è stata insufficiente, non ci sono le scuse, il ministro dell’Interno ha detto delle cose incredibili, contro Meloni, contro il governo, persino contro l’Italia e gli italiani, andate a risentirlo, è davvero inaudito”. Secondo Tajani, “un insulto gratuito e volgare ad un Paese amico, alleato, i cui vertici istituzionali sono in perfetta sintonia, per giunta nel primo anno di applicazione del Trattato del Quirinale. Vorrei vedere se Piantedosi avesse detto delle cose simili sulla Francia e sul suo governo, cosa sarebbe successo, ci sarebbero state delle conseguenze gravissime“.
Tajani ha dichiarato di aver informato Giorgia Meloni prima di annullare la visita a Parigi. Secondo il ministro, la “nota del ministero degli Esteri francese era insufficiente, che se non arrivavano le scuse occorreva annullare la visita. C’è un attacco a freddo, come un pugnalata alle spalle, da parte di un esponente di primo piano del governo della Francia. Non sono cose che si possono ignorare. Di sicuro però il resto dell’esecutivo di Macron non la pensa come Darmanin. Il comunicato non è sufficiente perché non ci sono le scuse, ma da parte francese si nota comunque sia il dispiacere che l’imbarazzo su quanto accaduto”, ha concluso.
Sullo scontro tra Francia e Italia è intervenuto anche Josep Borrell Fontelles, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento su quanto accaduto, Borrell ha dichiarato: “Il mio ruolo è cercare di far lavorare insieme tutti i Paesi europei. Ci sono problemi comuni che devono essere affrontati in modo comune con la massima unità, quindi sono sicuro che queste difficoltà saranno superate”.
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