Israele, Oxfam: “A Gaza si profila l’ipotesi del crimine di guerra”

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Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umane di Oxfam Italia, ha parlato di quanto è successo a Gaza negli ultimi giorni. “A chi crede nella soluzione dei due popoli e due stati chiediamo di prendere misure concrete: condannare l’escalation, richiedere una moratoria sulle demolizioni, sullo spossessamento delle terre nei confronti dei Palestinesi e soprattutto richiedere il ritiro dei coloni israeliani dalla Cisgiordania. Il grande assente è l’Unione Europea che nemmeno in situazioni drammatiche come questa ha trovato una posizione comune per poter giocare un ruolo. Deprimente assistere al dibattito politico italiano, come se tutto fosse iniziato con il lancio di razzi di Hamas. Nessuno ha detto che quello che sta accadendo a Gaza è un crimine di guerra, per noi si profila questa ipotesi. Una commissione di inchiesta internazionale dovrebbe indagare su quanto accaduto“.

Pezzati (Oxfam): “Alto rischio epidemie a Gaza dopo bombardamenti”

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Il cessate il fuoco accordato stanotte sta reggendo. L’escalation ha portato alla morte di 230 persone a Gaza, di cui 65 bambini e 37 donne. I morti israeliani sono stati 12 di cui 2 bambini. I feriti sono più di 1.500 a Gaza e 100 in Israele. Gaza è un luogo invivibile dove più dell’80% della popolazione per sopravvivere ha bisogno degli aiuti internazionali. Epidemie e malattie in un luogo appena bombardato dove gli ospedali non funzionano a causa della scarsità di materiali e di energia elettrica. Il pericolo epidemie è reale, non solo a causa del Covid. Solo il 6% della popolazione può bere acqua potabile dai rubinetti. Come Oxfam da anni proviamo a migliorare la capacità di depurazione delle acque. Il 40% della rete idrica di Gaza è stata danneggiata negli ultimi giorni“, ha aggiunto Pezzati.

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