È morto in carcere dopo 86 giorni di sciopero della fame lo sceicco Khader Adnan. L’uomo era stato arrestato altre volte in passato con l’accusa di terrorismo. Dal 18 dicembre rifiutata il cibo come protesta contro la detenzione amministrativa, a cui era costretto perché membro della Jihad islamica.
Dopo la notizia, la comunità ha organizzato manifestazioni e scioperi contro una morte ritenuta ingiusta. Da Gaza sono partiti tre missili che hanno colpito il territorio israeliano senza provocare vittime. La Jihad islamica ha accusato Israele di essere responsabile della morte dello sceicco Khader Adnan: “Pagherà il prezzo della morte“, “questo crimine non passerà senza una reazione“.
“La sua morte rappresenterà una lezione per varie generazioni, non abbandoneremo questo impegno finché la Palestina rimarrà sotto occupazione“, si legge in una nota. “L’eroe libero, Khader Adnana, è morto come martire a causa di un crimine commesso dal nemico davanti al mondo, che approva l’ingiustizia e il terrorismo, lo protegge e lo copre“, conclude il comunicato della Jihad islamica.
Il servizio carcerario aveva riportato che l’esponente jihadista “si era rifiutato di sottoporsi a visite mediche e di ricevere cure“. Lo stesso ha dichiarato che Adnan era stato trovato nella sua cella nella notte privo di sensi ed era stato trasferito in un ospedale vicino, dove poi è stato confermato il decesso. La famiglia di Adnan ritiene invece che Adnan, protagonista in passato di altri scioperi della fame e popolare esponente della Jihad, sia stato “eliminato” dalle autorità israeliane.
La morte di uno dei principali esponenti della Jihad islamica in Cisgiordania, ha provocato la forte reazione dell’Autorità Nazionale Palestinese, che lo ha definito “un omicidio volontario” da parte dello Stato ebraico. L’uomo è morto all’età di 44 anni.
Anche Hazem Kassem ha ritenuto che Tel Aviv ha “la piena responsabilità della morte di Khader Adnan. È stata un’esecuzione a sangue freddo commessa dai servizi di sicurezza israeliani. Il popolo palestinese non lascerà passare questo crimine sotto silenzio e risponderà in modo adeguato. Il cammino della rivoluzione e della resistenza si intensificherà”, “la comunità internazionale sta a guardare e non sostiene i prigionieri palestinesi, incoraggiando così l’occupazione a continuare i suoi crimini”.
Nel nord della Cisgiordania un palestinese ha aperto il fuoco ferendo un cittadino israeliano di 39 anni. Non si sa ancora se ci sia correlazione con la morte della morte di Khader Adnan. Le Forze di Difesa stanno indagando.
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