Prosegue senza interruzioni il conflitto tra Israele e Hamas. L’organizzazione palestinese ha lanciato 1.050 razzi e colpi di mortaio dalla Striscia di Gaza, l’85% dei quali è stato intercettato. Circa 200, invece, sono esplosi all’interno della Striscia. In risposta all’attacco, l’esercito israeliano ha compiuto oltre 500 attacchi contro obiettivi terroristici di Hamas e Jihad Islamica. Inoltre, si sono verificati nuovi disordini nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme, durante le preghiere mattutine. Secondo quanto riferito dalla televisione pubblica israeliana, sette palestinesi sono stati arrestati dalla polizia dopo una fitta sassaiola contro gli agenti. Questi incidenti si sono verificati alla vigilia dell’Id el-Fitr, la festa che conclude il digiuno del Ramadam.
Nel frattempo, in Cisgiordania l’esercito israeliano ha iniziato ad arrestare i dirigenti locali di Hamas. I media riferiscono di retate a Jenin e Tubas, effettuate per impedire alle violenze palestinesi di estendersi alla Cisgiordania. Nelle due città la popolazione locale si è apposta alle azioni dell’esercito e non sono mancati dei feriti. Nella città israeliana di Lod, un uomo e una ragazza sono morti: si trovavano a bordo di un’auto colpita da un razzo sparato dalla Striscia di Gaza. Un’altra donna è morta d’infarto durante il bombardamento.
Hamas ha annunciato il lancio di 210 razzi sul territorio israeliano in risposta agli attacchi su un edificio al centro dell’enclave palestinese. Anche la Jihad Islamica, il secondo più grande gruppo armato palestinese nella Striscia di Gaza, ha reso noto di aver lanciato 100 razzi nell’enclave palestinese nel territorio israeliano. In una terza salva di razzi sparati da Gaza nelle ultime ore verso ampie zone nel centro di Israele, Hamas ha cercato di colpire, fra l’altro, l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Lo riferisce Haaretz.
Anche all’interno di Hamas ci sono state delle perdite: stamattina due dirigenti militari dell’organizzazione palestinese sono morti in seguito da un attacco aereo israeliano.
Lo scontro tra Israele e Hamas ha elevato la tensione anche in Cisgiordania. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Wafa, nel campo profughi al-Fawar (Hebron) ci sono stati scontri fra gli abitanti e i reparti dell’esercito: un giovane (Hussein al-Titi) è rimasto ucciso. Oggi, il consiglio di sicurezza dell’Onu terrà un incontro urgente sul conflitto in corso tra Israele e Palestina, su richiesta della Tunisia, della Norvegia e della Cina. Fonti diplomatiche della Afp riferiscono che si tratta del secondo incontro in tre giorni. Il primo, svolto lunedì, si è concluso senza un comunicato congiunto: le fonti riferiscono che secondo gli Usa rilasciare dei commenti pubblici sarebbe stato controproducente.
La spirale di violenza tra Israele e gli islamisti di Hamas che controllano Gaza si sta “intensificando verso una guerra su vasta scala“, ha detto l’inviato delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente Tor Wennesland, lanciando un appello: “Fermate immediatamente il fuoco“.
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