Il segretario di Stato ha spiegato che gli Usa ritengono inevitabile un attacco iraniano a Israele in seguito all’assassinio degli alti funzionari di Hezbollah e Hamas
L’Iran e Hezbollah potrebbero attaccare Israele nelle prossime 24-48 ore: l’ha comunicato Antony Blinken, il segretario di Stato degli Usa, ai Paesi del G7. Secondo quanto riportato da Axios, Blinken avrebbe parlato con i suoi omologhi nel contesto degli sforzi compiuti dagli Stati Uniti per allentare le tensioni nel Medio Oriente e impedire lo scoppio di una guerra totale. Il segretario di Stato ha spiegato che gli Usa ritengono inevitabile un attacco iraniano in seguito all’assassinio degli alti funzionari di Hezbollah e Hamas avvenuto la scorsa settimana e ha riferito ai funzionari con i quali ha parlato al telefono che il modo migliore per evitare l’allargamento del conflitto è fare pressione su Teheran affinché limiti il suo attacco.
Nel corso della giornata di ieri, domenica 4 agosto, Lloyd Austin, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, ha parlato al telefono con Yoav Gallant, il ministro della Difesa di israeliano, a proposito del diritto di Israele all’autodifesa contro le minacce provenienti dall’Iran e dai suoi alleati, ma anche delle misure che gli Usa stano adottando per rafforzare la protezione di Israele.
Parlando con la stampa, Hossein Salami, il comandante in capo del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, ha dichiarato che Tel Aviv “si pentirà dell’omicidio di Ismail Haniyeh”, il capo politico di Hamas. Ha poi affermato che Israele “si sta scavando la fossa” e “quando riceverà una risposta decisa, si renderà conto di aver commesso un errore”.
Dal suo punto di vista, Israle è uno stato “nato della culla del terrore” e che “non possiede nessuno degli elementi che costituiscono una nazione”. Ha poi accusato Tel Aviv di star portando avanti un piano che prevede l’uccisione di “scienziati nucleari” iraniani per impedire lo sviluppo del programma nucleare della Repubblica Islamica. “Questo regime pensa di poter impedire che una nazione ottenga l’energia nucleare uccidendo degli scienziati”, ha detto.
Nasser Kanaani, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha spiegato che Teheran “agirà in modo decisivo e fermo” per difendere la sicurezza dell’Iran. Ha poi definito l’assassinio di Ismail Haniyeh, avvenuto mentre il leader di Hamas si trovava in Iran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente Masoud Pezeshkian, “una violazione del diritto internazionale, dei principi e delle norme accettate e riconosciute dalla comunità internazionale”. Ha aggiunto che nessuna nazione ha il diritto di impedire all’Iran di reagire a questa violazione. “La comunità internazionale deve sostenere la punizione del regime sionista aggressore, che sarà un’azione con l’obiettivo di garantire la sicurezza nella regione e a livello internazionale”.
Come riferito dai media ebraici, Israele starebbe prendendo in considerazione la possibilità di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare un’iniziativa iraniana. Ciò, tuttavia, avverrebbe solo se emergessero prove inconfutabili dell’intenzione di Teheran di avviare un’offensiva contro Tel Aviv. La notizia è stata diffusa in seguito all’incontro di ieri sera tra Benjamin Netanyahu e i responsabili della sicurezza israeliana.
Al momento pare che Israele non sappia di preciso cosa aspettarsi dall’Iran e dai suoi alleati e che stia mettendo al vaglio varie opzioni per capire come reagire a un eventuale attacco o, nella migliore delle ipotesi, prevenirlo.
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