In Ucraina crescono i casi di violenza domestica: le cause

Come tutte le guerre, anche quella in Ucraina ha creato il terreno di coltura in cui prospera la violenza di genere. Dopo un calo iniziale, registrato nella prima fase del conflitto con la fuga di milioni di persone dal Paese, i casi di violenza domestica sono tornati a crescere man mano che le persone hanno fatto ritorno in Ucraina.

Secondo i dati raccolti dalla polizia, che l’agenzia Reuters ha potuto consultare, nei primi cinque mesi del 2023 il numero dei casi registrati è stato pari a 350mila, in crescita di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo del 2022, quando i casi (poco più di 231mila) erano già in aumento del 30% sul 2020 per effetto del lockdown imposto durante la pandemia.

L’effetto della guerra sulla violenza domestica

Secondo gli specialisti, l’aumento dei casi di abusi consumati all’interno delle mura domestiche è riconducibile allo stato di stress, trauma e difficoltà economiche che guerra ha ingenerato in una larga fetta della popolazione. La maggior parte delle vittime è costituita da donne.

L’aumento deriva dal malessere psicologico e dalle tante difficoltà. Le persone hanno perso tutto”, ha spiegato all’agenzia stampa la commissaria ucraina per le Politiche di genere Kateryna Levchenko.

Uno quadro che, è il timore, non farà che peggiorare con il protrarsi delle ostilità. E che si trascinerà allungo dopo la fine del conflitto col ritorno a casa di soldati traumatizzati dagli orrore della guerra.

Una donna durante la guerra in Ucraina
Foto ANSA

A Dnipro, divenuto un punto di transito delle persone in fuga dalle zone meridionali e orientali del Paese, è sorto a settembre dello scorso anno un centro per le vittime di violenza domestica gestito dall’Unfpa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva. Da quando ha aperto i battenti ha assistito 800 persone, perlopiù donne.

Secondo le operatrici della struttura, solo un terzo delle vittime denuncia il proprio caso alle autorità di polizia. Un fatto che induce a ritenere che il fenomeno sia molto più diffuso di quanto mostrino i dati.

A giocare un ruolo determinate in questo caso è la dipendenza dal proprio carnefice, che in genere dissuade la vittima dal denunciare. Tanto più in un contesto di deprivazione come quello generato dalla guerra.

La prevenzione e il contrasto

Anche le risorse pubbliche destinati alla prevenzione e al contrasto della violenza domestica hanno subìto i contraccolpi della guerra. Come spiega Levchenko, alcuni centri rifugio per le donne vittime di abusi sono stati riconvertiti per dare un tetto agli sfollati mentre parte dei fondi destinati alla lotta alla violenza di genere sono stati dirottati sul budget della difesa. Così i finanziamenti stanziati nel 2021 pari a 10 milioni di euro quest’anno sono stati più che dimezzati a 4,2 milioni.

Il sistema giudiziario ucraino d’altro canto presenta ancora molti limiti malgrado nel 2015 sia stato introdotto nel codice penale il reato di violenza domestica. Le pene per chi è condannato sono molto lievi, fino a due anni di carcere e una sanzione tra 170 e 340 hryvnia (4-8 euro) oppure l’affidamento ai servizi sociali.

Il conflitto del 2014 nell’est dell’Ucraina

Come in un film già visto, anche il conflitto armato del 2014 nelle regioni di Donetsk e Luhansk, nell’Est dell’Ucraina, aveva causato un aumento esponenziale dei casi violenza domestica, come denunciato dall’Unfpa e da Amnesty International.

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