Ci sono dei limiti che neppure l’inquilino della Casa Bianca può superare, ben delineati all’interno della Costituzione
La scelta di Joe Biden di concedere la grazia al figlio Hunter non è passata inosservata. In passato il presidente degli Stati Uniti aveva dichiarato di non avere alcuna intenzione di interferire con le vicende legali del secondogenito, quindi questo cambio di rotta ha spinto vari critici a parlare di un possibile conflitto di interesse o quantomeno di una dimostrazione di incoerenza da parte dell’inquilino della Casa Bianca. Donald Trump, il vincitore delle elezioni presidenziali svolte a novembre, ha parlato senza mezze misure di un “abuso del sistema giudiziario”. Per capire meglio l’eventuale illegittimità delle azioni di Biden è necessario prendere in esame i limiti che la Costituzione degli Stati Uniti prevede per la concessione della grazia.
La sezione due del secondo articolo della Costituzione degli Stati Uniti stabilisce che il presidente può concedere sospensioni della pena e grazie, ma solo in alcune circostanze. Come sottolineato dalla Corte Suprema, questi poteri sono degli strumenti al servizio della giustizia e devono sempre essere usati tenendo conto dell’interesse pubblico. La grazia può essere concessa solo per i reati federali, il che significa che non può in alcun caso riguardare altre tipologie di crimini o i casi di impeachment. Inoltre, la Costituzione individua quattro situazioni in particolare nelle quali la concessione della grazia viola i principi costituzionali e rappresenta un abuso di potere.
Il presidente degli Stati Uniti non può assolversi da solo dai crimini che ha commesso e non può nemmeno proteggersi concedendo una grazia che, di fatto, renderebbe impossibile l’avvio di un’indagine su di lui. L’inquilino della Casa Bianca deve usare i poteri di cui dispone per tutelare l’interesse pubblico, non per elevarsi al di sopra della legge. Come dichiarato da James Madison, il quarto presidente degli Stati Uniti, “nessun uomo può giudicarsi da solo, perché non potrebbe essere obiettivo”. La Corte Suprema ha fatto suo questo principio e lo stesso vale per il Dipartimento della Giustizia, che ha pertanto stabilito che “il presidente non può graziare sé stesso”. D’altronde la Costituzione parla chiaro: gli Stati Uniti devono essere amministrati sulla base delle leggi e nessun uomo può ergersi al di sopra di esse.
La concessione della grazia non può in nessun caso entrare in conflitto con i diritti costituzionali. Per esempio, nel 1915 la Corte Suprema ha stabilito che il presidente non può obbligare una persona ad accettare una grazia che causerebbe la violazione delle tutele dei diritti civili previste dal quinto emendamento della Costituzione. Inoltre, questo potere presidenziale non può essere usato per impedire alle corti di giustizia di emanare verdetti finalizzati a proteggere i diritti costituzionali.
La concessione della grazia non può essere usata per causare il reato di ostruzione alla giustizia o per corrompere qualcuno. Infatti, le leggi federali impediscono a chi occupa posizioni di potere di offrire i propri servigi in cambio di una ricompensa di qualsiasi tipo. Nel 2001 l’allora presidente Bill Clinton concesse la grazia a Marc Rich, portando i procuratori federali ad avviare un’indagine sulle donazioni fatte dall’ex moglie del finanziere, Denise Rich, alle campagne svolte dal Partito Democratico (si parla di oltre un milione di dollari).
Per quanto riguarda il reato di ostruzione alla giustizia, il presidente non può usare la promessa della grazia per corrompere i testimoni di un processo e indurli a nascondere informazioni relative a un crimine federale.
Quando il presidente concede la grazia per uno o più crimini federali deve evitare che il gesto possa essere visto come uno sdoganamento di determinati comportamenti illeciti. Per fare un esempio, Donald Trump ha proposto di perdonare le persone coinvolte nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, ma condonare i crimini commessi in una simile occasione rischierebbe di incoraggiare future rivolte violente. In passato alcuni presidenti hanno concesso la grazia a degli insurrezionisti, ma l’hanno fatto per sedare i disordini civili, non per incentivarli.
Collegato a questo articolo: La giravolta di Joe Biden: ha scelto di concedere la grazia al figlio Hunter
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