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Hollywood, il caso Baldwin: il regista ferito svela nuovi dettagli

A pochi giorni dalla morte di Halyna Hutchins, uccisa da un colpo sparato inconsapevolmente dall’attore e produttore Alec Baldwin, proseguono le indagini sul set del film “Rust”. Il regista Joel Souza, anch’egli gravemente ferito, è stato interrogato al risveglio, svelando nuovi dettagli e retroscena della vicenda.

Baldwin, cosa stava facendo con la pistola

L’incidente è avvenuto, giovedì scorso, nel primo pomeriggio, durante una prova al Bonanza Creek Ranch. Stando alle dichiarazioni del regista, “Baldwin era seduto su un banco di una chiesa e si stava esercitando al cross draw“, ovvero quando un tiratore estrae la pistola da una fondina sul lato opposto del corpo. Il regista stava guardando oltre la spalla di Hutchins “quando ha sentito quella che sembrava una frusta e poi un forte schiocco“, si legge nelle dichiarazioni del regista. Souza ricorda che la direttrice alla fotografia Hutchins ha gridato e si è tenuta la pancia” dopo che il colpo è stato sparato, dice il documento.

Russell: “Hutchins non riusciva a sentire le gambe”

Gli investigatori hanno parlato anche con l’operatore di ripresa Reid Russell, il quale era in piedi accanto a Souza e Hutchins al momento dell’incidente. “Hutchins diceva che non riusciva a sentire le sue gambe“, ha raccontato l’operatore, mentre i medici tentavano di fare il possibile per salvarla. Stando al racconto del regista e di Russell, quel giorno si respirava un’atmosfera pesante, infatti diversi membri del dipartimento avevano deciso di scioperare per stipendi e alloggio. Per questo motivo, al momento dell’incidente, a disposizione vi era una sola telecamera, che non stava nemmeno registrando.

Souza: “Proiettili veri? Non dovrebbero mai essere sul set”

Sono tre le persone ad aver maneggiato pistole o armi da fuoco sul set, stando al racconto di Souza: l’armiere, il primo assistente alla regia e l’attore. “L‘unica cosa controllata sono le armi da fuoco per evitare che ci siano munizioni vere. Joel Souza ha dichiarato che non dovrebbero mai esserci proiettili veri vicino o intorno alla scena“, si legge nelle dichiarazioni. Russell ha riferito agli investigatori che Baldwin “stava cercando di spiegare come avrebbe estratto l’arma da fuoco e dove sarebbe stato il suo braccio quando l’arma sarebbe stata estratta dalla fondina“. L’operatore non sa spiegare perché Baldwin abbia scaricato la pistola, ricorda soltanto il rumore assordante del colpo. D’altra parte, sottolinea come Baldwin sia sempre stato molto cauto nell’uso delle pistole caricate a salve.

L’assistente alla regia al centro delle polemiche

Secondo alcune precedenti dichiarazioni, l’assistente alla regia del film, David Halls, avrebbe consegnato la pistola di scena a Baldwin prima della sparatoria, urlando “pistola fredda“, termine per indicare un’arma da fuoco priva di proiettili veri. L’assistente alla regia è stato oggetto di lamentele per la scarsa sicurezza sul set anche in passato. Lo hanno riferito alla CNN due persone che vi hanno lavorato a stretto contatto in precedenza. Le denunce contro Halls includono il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza per l’uso di armi e articoli pirotecnici e comportamenti sessuali inappropriati sul posto di lavoro.

Chi è l’armaiolo che ha preparato la pistola

L’armaiolo che ha preparato la pistola di scena usata da Baldwin è Hannah Gutierrez. Alla sua seconda esperienza, aveva recentemente finito di lavorare al suo primo progetto come capo armaiolo. “Ero davvero nervosa all’inizio“, ha detto Gutierrez al lavoro anche sul set di The Old Way di Nicholas Cage. “Ho quasi non accettato il lavoro perché non ero sicura di essere prontaha detto in un’intervista al podcast Voices of the West. Il suo lavoro come armaiolo spazia dall’insegnare agli attori come indossare una cintura di pistola alla mira e al tiro.

Linda Pedraglio

Sono nata e cresciuta in un piccolo paese vicino al lago di Como, ma, fra studio e lavoro, ho avuto modo di vivere città diverse: l’Erasmus a Helsinki, gli anni dell’università a Milano, il corso di giornalismo a Firenze. Sogno una piccola casa sul lago, piena di libri, che sono il mio affaccio sul mondo, e un foglio bianco per raccontare quello che osservo. Il mio romanzo del cuore è Anna Karenina. Mi occupo principalmente di libri, arte e cultura.

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