Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva, durante la sua visita di Stato a Pechino, ha dichiarato che gli Stati Uniti dovrebbero smettere “di incoraggiare la guerra in Ucraina” e dovrebbero, invece, “iniziare a parlare di pace“, “anche l’Ue deve farlo”. Lo ha affermato ai giornalisti il leader prima di partire per gli Emirati Arabi Uniti.
Durante l’incontro avvenuto nella Grande sala del popolo, in cui si è affrontato anche il tema della governance globale, il presidente brasiliano insieme a quello cinese Xi Jinping, hanno discusso circa le possibilità di porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo quanto riportato dai media di Pechino, i due si sono trovati d’accordo sul fatto che “il dialogo e il negoziato siano l’unica via d’uscita praticabile per risolvere la crisi ucraina“. Lula e Xi Jinping hanno anche sottolineato l’importanza di incoraggiare e sostenere “tutti gli sforzi utili a risolvere pacificamente la crisi“.
Per Luiz Inacio Lula da Silva era la prima volta in Giappone, il viaggio è stato intrapreso per discutere principalmente sul piano per superare la “dipendenza” dal dollaro con il Novo Banco de Desenvolvimento, la banca dei Brics. Il leader del Brasile è arrivato insieme a ministri e imprenditori proprio per ridiscutere meglio e gestire il pacchetto di accordi.
Lula e Xi “hanno invitato più Paesi a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la soluzione politica della crisi” e “hanno deciso allo stesso tempo di mantenere aperte le loro comunicazioni sul merito” della questione. La Cina continua a dichiararsi pronta a qualsiasi tipo di intervento finalizzato alla fine del conflitto e “spera che tutte le parti interessate rimangano obiettive e calme e lavorino insieme per risolvere la crisi attraverso i negoziati“, ha spiegato il portavoce del ministro degli Esteri Wang. Secondo Kiev, però, molte componenti delle armi rintracciate in ucraina e utilizzate dai soldati russi provengono dalla Cina. Nonostante queste affermazioni, le autorità cinesi hanno assicurato che “la Cina non venderà armi ad alcuna delle parti coinvolte nella guerra in Ucraina“.
Anche Evgenij Viktorovič Prigozhin, imprenditore, capo della Wagner e oligarca molto vicino a Vladimir Putin, avrebbe suggerito allo zar di porre fine al conflitto iniziato il 24 febbraio 2022. “L’opzione ideale sarebbe annunciare la fine della guerra” e “radicarsi saldamente” nei territori occupati.
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