L’Unione europea ha aggiunto 26 cittadini e una società russa alla “lista nera” dei soggetti destinatari di sanzioni dopo l’invasione dell’Ucraina decisa da Mosca. Lo ha stabilito il Consiglio Ue con la decisione n. 337 del 28 febbraio 2022, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione.
Nello specifico, il provvedimento adottato riguarda “misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”. Fra i destinatari delle sanzioni c’è anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Secondo l’Ue, Peskov, in qualità di addetto stampa personale del presidente russo Vladimir Putin, “ha difeso pubblicamente la politica aggressiva della Russia nei confronti dell’Ucraina, compresa l’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Federazione Russa”.
Oltre al portavoce di Putin, entrano nella “black list” europea anche diversi amici e finanziatori del leader russo, membri dell’esercito di Mosca e componenti della rete propagandistica del Cremlino. Ecco chi sono:
Igor Sechin, amministratore delegato di Rosneft;
Nikolay Tokarev, amministratore delegato di Transneft;
Alisher Usmanov, oligarca, fondatore e principale azionista del gruppo USM Holdings;
Petr Aven, importante azionista di Alfa Group (che comprende anche la principale banca russa, Alfa Bank);
Mikhail Fridman, fondatore e azionista di Alfa Group;
Sergei Roldugin, uomo d’affari;
Dmitry Chernyshenko, vice primo ministro russo;
Irek Faizullin, ministro dell’Edilizia e delle Politiche abitative della Russia;
Vitaly Savelyev, ministro dei Trasporti della Federazione Russa;
Andrey Turchak, segretario del Consiglio generale del partito Russia Unita e primo vice presidente del Consiglio federale;
Tigran Keosayan, regista e giornalista;
Olga Skabeyeva, giornalista dell’emittente statale Rossiya-1;
Alexander Ponomarenko, oligarca e presidente del Cda dell’aeroporto internazionale di Sheremetyevo;
Modest Kolerov, co-fondatore e caporedattore di Regnum;
Roman Babayan, giornalista e membro della Duma di Mosca;
Yevgeniy Prilepin, attivista, scrittore e co-presidente del partito Russia Giusta;
Anton Krasovsky, giornalista e conduttore televisivo;
Arkady Mamontov, giornalista e presentatore di Rossiya-1;
Sergey Pinchuk, vice ammiraglio e primo vice comandante in capo della flotta del Mar Nero;
Alexey Avdeev, vice comandante del distretto militare meridionale della Russia (“coinvolta nelle azioni militari contro l’Ucraina”, si legge nella decisione dell’Ue);
Rustam Muradov, tenente generale e vice comandante del distretto militare meridionale;
Andrey Sychevoy, tenente generale e comandante dell’ottava armata combinata del distretto militare meridionale;
Gennady Timchenko, fondatore e azionista del Volga Group e azionista della Banca Rossiya;
Alexey Mordaschov, presidente di Severgroup, azionista della Banca Rossiya;
Peter Fradkov, presidente della PJSC Promsvyazbank.
Per tutti loro sarà vietato entrare nel territorio dell’Unione e i loro asset economici saranno congelati. Le sanzioni, come detto, sono estese anche a una società per azioni con sede a Mosca, la Gas Industry Insurance Company SOGAZ.
Quest’ultima ha infatti “assicurato la costruzione dell’infrastruttura ferroviaria che collega il ponte sullo stretto di Kerch e il porto di Taman”; oltre ad aver “riassicurato la costruzione del ponte sullo stretto di Kerch”. Per i vertici europei, “ha pertanto sostenuto il consolidamento dell’annessione illegale della penisola di Crimea alla Federazione Russa”, si legge nel testo del provvedimento.
Qui le motivazioni complete della decisione dell’Ue.
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