Per quanto sia brutto a dirsi, la guerra in Ucraina è purtroppo solo la più recente tragedia umana. Nel 2022 la mappa del mondo è disseminata di morte. Guerre in tutti i continenti, focolai di crisi praticamente ovunque. Anche nei luoghi più insospettabili. Un quadro desolante: un pianeta puntellato di conflitti, di morti, di sfollati. Secondo quanto riportato dal portale Guerre nel Mondo, infatti, sono 70 i Paesi in guerra, per un totale di 869 guerre e guerriglie (milizie-guerriglieri e gruppi terroristi-separatisti-anarchici).
Questo, in dettaglio, è il tragico quadro della situazione delle guerre nel mondo.
Africa: 31 Stati e 291 guerre e guerriglie.
Asia: 16 Stati e 194 guerre e guerriglie.
Europa: 9 Stati e 83 guerre e guerriglie.
Medio Oriente: 7 Stati e 266 guerre e guerriglie.
Americhe: 7 Stati e 35 tra cartelli della droga, guerre e guerriglie.
Inoltre ci sono 47 territori che cercano l’indipendenza, in modo più o meno pacifico. In particolare: 20 in Asia, 13 in Europa, 10 in Africa, 2 in Medio Oriente e 2 in Oceania.
La guerra in Ucraina è un dramma umano, sociale, economico. Ed è alle porte di casa nostra. Elemento che rende tutto angosciante. Ma è tragicamente solo l’ultimo. E non è nemmeno detto che sia quello che abbia un impatto maggiore. In Europa, oltre all’invasione della Russia, i punti caldi sono la Cecenia (guerra contro i militanti islamici) e il Daghestan (guerra contro i militanti islamici). Anche questi sono entrambi territori dell’ex Unione Sovietica.
In Asia il conflitto più pericoloso è quello in Siria. Sono state uccise 333 persone solo a febbraio nella guerra civile in corso da circa 11 anni. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Nel bilancio si contano 161 vittime civili, di cui 34 tra bambini e adolescenti e 11 donne. Le vittime tra militari e miliziani sono 172, per lo più miliziani islamici del Daesh, membri delle Forze democratiche siriane (Sdf, a guida curda), militari governativi e combattenti anti-regime. L’Osservatorio denota anche un aumento dei bombardamenti nella “de-escalation zone” che si estende tra la periferia di Aleppo e il governatorato di Lattakia e che ha visto oltre 1.400 missili caduti su obiettivi civili e militari.
Nel resto dell’Asia, i fronti di guerra sono: Afghanistan (Talebani hanno preso il potere ad Agosto 2021), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014). Senza dimenticare la Cina (guerriglia dell’esercito del Movimento Islamico del Turkestan) e le schermaglie al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud. Nel Medio Oriente, focus sui conflitti in Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di Gaza), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici).
In Africa, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più seria la situazione in Camerun. Nella regione anglofona (a sudovest e nordovest del Camerun) sono all’ordine del giorno gli scontri fra le forze armate dello Stato centrale, francofono, e quelle separatiste, che combattono per l’indipendenza della regione. Una situazione conosciuta come Crisi Anglofona, o Guerra dell’Ambazonia. Così gli indipendentisti hanno ribattezzato il territorio che ospita il 20% della popolazione camerunese, di retaggio britannico. Human Rights Watch ha stimato che, nel solo 2020, il conflitto ha portato alla morte di “centinaia di civili” e alla fuga di “decine di migliaia di persone”.
In Africa sono in guerra 31 Stati. I punti più caldi sono in Burkina Faso (scontri tra etnici), Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), Libia (guerra civile in corso) e Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli). Ma ci sono anche Mozambico (scontri con ribelli RENAMO), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (spesso avvengono scontri armati tra musulmani e cristiani), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli nel Darfur), Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli).
Infine nelle Americhe, le guerre in corso sono legate al narcotraffico ed estese ad alcune regioni della Colombia e del Messico, con numerosi scontri a fuoco tra esercito regolare e guerriglieri armati dai narcos.
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