Emergenza nell’America Centrale, dove in queste ore si è registrata un’autentica carovana di migliaia di migranti il cui obiettivo era quello di raggiungere gli Stati Uniti. Erano circa novemila le persone penetrate in Guatemala dall’Honduras, con successivi scontri con le forze dell’ordine locali.
I migranti in marcia verso gli Stati Uniti: cosa è successo
Come ha spiegato la Rai, decine di poliziotti e soldati erano schierati in un posto di blocco in Guatemala, per la precisione nella città di Vado Hondo, che si trova nel dipartimento di Chiquimula. Alcuni tra i migranti provenienti dall’Honduras hanno forzato il passaggio del cordone di polizia, ma sono stati poi nuovamente intercettati. Lo conferma il servizio migratorio locale, che ha spiegato che ognuno di loro è stato sottoposto a test anti Coronavirus. A tutti è stata chiesta la consegna dei documenti di identità.
Della vicenda si è occupato Guillermo Diaz, direttore generale delle Migrazioni in Guatemala. Quest’ultimo ha parlato con l’emittente ‘TN23’, spiegando di aver chiesto che le migliaia di migranti dell’Honduras tornassero nel loro Paese d’origine. Allo scopo sono stati messi a disposizione camion e autobus per riaccompagnarli oltre confine. “Il sistema di polizia sarà rinforzato. Un nuovo ingresso illegale non accadrà più. Non potranno passare“, ha spiegato.
La posizione “strategica” del Guatemala
La carovana di migranti proveniente dall’Honduras era penetrata in Guatemala nel corso della notte tra venerdì e sabato. Le novemila persone si erano quindi presentate alla frontiera di El Florido, situata a circa 220 km a est della capitale. La polizia aveva ricevuto l’ordine di far transitare i migranti, tra cui figuravano molte famiglie con bambini. Nel frattempo la carovana aveva percorso circa 50 km a piedi.
Il Guatemala è la nazione che divide il Messico dal Mesoamerica, dato che il suo confine occidentale è proprio con lo Stato federale che a nord confina con gli Stati Uniti. A est, invece, si trovano El Salvador e proprio Honduras.