In Giappone si sta discutendo di un nuovo disegno di legge che fa parte di una riforma legislativa più ampia a cui si sta già lavorando, che prevede sanzioni per i reati di natura sessuale legati all’utilizzo degli smartphone e alla circolazione di immagini sensibili.
La proposta è spinta soprattutto dalla pressione della popolazione tra cui si sono visti aumentare i casi di denunce per sfruttamento non consensuale di foto o video a sfondo sessuale. I cittadini chiedono più garanzia e sicurezza soprattutto per quanto riguarda la ripresa con telecamere nascoste o con dispositivi personali di atti sessuali. La riforma potrebbe essere approvata il prossimo giugno.
Il Giappone è molto sensibile a questo fenomeno, nonché molto diffuso nel Paese e ancora oggi poco ben regolamentato.
La nuova norma proibisce di scattare foto a sfondo sessuale senza il consenso altrui, di conservare contenuti non personali e ancor peggio di farli circolare. Sarà un reato scattare foto di nascosto a bambini e bambine in pose che possono essere interpretate come allusive, modificare immagini trasformandole in contenuti espliciti e utilizzare apparecchi a raggi infrarossi capaci di “vedere” oltre i vestiti.
Nel 2021 in Giappone sono state arrestate 5.019 persone con l’accusa di aver fotografato di nascosto qualcuno, un numero che ha superato per tre volte quello del 2010. Casi di questo genere sono in costante aumento negli ultimi anni, soprattutto dopo che gli smartphone hanno visto un crescente aumento della loro diffusione e del loro utilizzo.
Un sondaggio nazionale svolto lo scorso marzo ha evidenziato che circa il 70% delle assistenti di volo ha dichiarato che qualcuno aveva scattato loro foto di nascosto.
Se la proposta di legge dovesse passare, chi commette tali reati potrebbe rischiare fino a tre anni di carcere o una sanzione massima di 3 milioni di yen, che corrispondono a quasi 20mila euro.
Secondo i media nazionali in Giappone le ragazze e i ragazzi che lavorano come modelli e le atlete e gli atleti sono molto esposti a tali situazioni. Verrebbero, infatti, spesso fotografati in atteggiamenti che possono essere scambiati in “sessualmente provocanti”, diventando oggetto di immagini a scopo pornografico.
Al momento non esiste una legge capace di punire chi commette reali del genere. Le persone accusate di questi reati in Giappone possono essere processate nell’ambito delle leggi locali sul disturbo della quiete pubblica, con sanzioni che variano di provincia in provincia.
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