In Francia sono attese per oggi, martedì 7 marzo, proteste contro la riforma delle pensioni voluta da Macron, che prevede il rinvio dell’età pensionabile legale da 62 a 64 anni. In tutto il Paese sono state programmate 260 manifestazioni, organizzate dalle sigle sindacali Cgt, Fo, Cfdt, Fsu, Unsa, Cftc, Solidaires, tra le altre, che si aspettano più di 2-2,5 milioni di manifestanti. Secondo Bfmtv, invece, sono attesi tra l’1,1 e i 1,4 milioni di manifestanti. Più precisamente, con questo sciopero – il sesto – si dà il via ad una settimana ‘nera’ per i trasporti nel Paese, con le rappresentanze dei lavoratori che minacciano di ‘fermare la Francia’. Mentre il voto del Senato è previsto per il prossimo 12 marzo, da oggi sono previste forti interruzioni sia nel trasporto urbano, che in quello ferroviario. Sarà “uno dei giorni più difficili che abbiamo conosciuto”, ha dichiarato Clement Beaune, ministro dei Trasporti.
Nello specifico, una parte dello sciopero è già iniziata lunedì 6 marzo alle ore 19. Come riportato da Askanews, martedì 7 marzo, alla SNCF, solo un treno su cinque sarà in circolazione, mentre gli Intercity saranno quasi del tutto sospesi. A Parigi, invece, la metropolitana sarà in funzione solo nelle ore di punta, a eccezione delle linee 1, 4 e 14. Dato il contesto, il governo ha sollecitato l’impiego del telelavoro, mossa che però appare più applicabile per i dirigenti urbani, che per gli impiegati e gli operai. Rainews ha riportato, nelle prime ore di oggi, di un blocco alle spedizioni di carburante all’uscita di “tutte le raffinerie”. A dichiararlo è stato la CGT-Chimie all’Afp. “Lo sciopero è iniziato ovunque (…) con percentuali di scioperanti che variano molto a seconda del sito, ma con il blocco delle spedizioni all’uscita di tutte le raffinerie questa mattina“, ha dichiarato Eric Sellini, rappresentante nazionale della CGT-Chimie.
Gli scioperi non riguarderanno, tuttavia, solo i trasporti. Infatti, sono previste delle manifestazioni anche nel comparto scolastico. Come riportato da Agi, gli insegnanti torneranno a scioperare, spinti dai sindacati che hanno chiesto di “chiudere totalmente scuole, collegi, licei”. Anche le organizzazioni studentesche e delle scuole superiori hanno provato ad unirsi alle proteste, al fine di “rafforzare il movimento”, anche se sembra che la mobilitazione stenti a prendere piede tra i giovani. L’obiettivo di oggi, hanno dichiarato i sindacati, è fare meglio di quanto fatto il 31 gennaio, dove nelle strade francesi si registrarono più di 2,5 milioni di partecipanti. Numeri diversi per la polizia, che aveva registrato invece 1,27 milioni di partecipanti.
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