La metà delle banconote sequestrate in Francia dalla polizia contiene tracce di cocaina. Lo ha rilevato uno studio scientifico condotto nel 2012 dagli esperti della polizia tecnica e scientifica di Ecully (Rhône).
A distanza di undici anni i gendarmi del dipartimento di tossicologia della divisione giudiziaria della gendarmeria nazionale (PJGN) di Pontoise (Val-d’Oise), conferma che i residui di stupefacenti si trovano su quasi tutte le banconote in circolazione in Francia.
“Statisticamente c’è sempre una traccia” afferma il colonnello Sandrine Sabini, capo del dipartimento di tossicologia della gendarmeria, che ogni anno analizza circa 330 banconote sequestrate in 10/15 cause giudiziarie e 500 banconote “a circolazione generale” emesse dalla Banque de France per confronto.
Le banconote vengono dapprima lavate con un solvente che, una volta recuperato e diluito con una miscela di tipo standard viene iniettato in un apparecchio cromatografico accoppiato a uno spettrometro di massa.
I dati grezzi vengono poi analizzati dagli esperti, utilizzando software di rielaborazione programmata per trovare e quantificare le tracce di sei stupefacenti: cocaina, eroina, anfetamine, metanfetamine, ecstasy e Thc, il principio attivo della cannabis.
Oltre il 90% delle banconote è impregnato di tracce più o meno significative di sostanze stupefacenti, dove in genere i tagli più piccoli (10, 20 Euro), che circolano più frequentemente di quelli grandi, sono i più colpiti.
La cocaina, in particolare, viene trovata in quantità maggiori rispetto ad altri prodotti, non solo perché il prodotto in sé è estremamente polveroso, ma anche perché il suo traffico e il suo consumo stanno aumentando esponenzialmente.
Queste osservazioni aiutano i gendarmi anche, e soprattutto, nelle indagini in cui, durante una perquisizione, vengono trovati contanti, ma nessuna traccia di droga.
Il controllo di queste banconote con un pettine a denti stretti può quindi svolgere un ruolo nello smantellamento delle reti di droga e permettere di “discriminare tra le banconote legate al traffico e quelle il cui contenuto di droga è simile a quello trovato sulle banconote in circolazione” afferma Sandrine Sabini.
Nel 2023 solo le banconote che sono state appena stampate o che sono in circolazione da pochi giorni possono sfuggire al riscontro di questa contaminazione diffusa.
Secondo un rapporto pubblicato il 1° marzo da Gérald Darmanin, Eric Dupond-Moretti e Gabriel Attal, rispettivamente Ministro dell’Interno, Ministro della Giustizia e Ministro dei Conti Pubblici, nel 2022 sono state sequestrate 27 tonnellate di cocaina, ovvero 2,3 volte in più rispetto al volume registrato due anni prima, che era già considerevole nonostante un anno pandemico caratterizzato da lunghi periodi di confinamento.
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