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Nel nostro viaggio tra i padiglioni di Expo Dubai 2020, non poteva certo mancare quello del Paese ospitante. Abbiamo così visitato il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti, che hanno raccolto il testimone da Milano attendendo con pazienza un altro anno rispetto alla regolare calendarizzazione dell’evento espositivo a causa della pandemia di Covid-19.
Emirati Arabi Uniti, un Padiglione che rappresenta “coraggio, visione e orgoglio”
A descrivere le caratteristiche del Padiglione degli Emirati Arabi Uniti è Humaid Husain Alhammadi, Protocol Officer del Padiglione stesso a Expo Dubai 2020. “Il Padiglione degli Emirati Arabi è ispirato, nel proprio design, alla forma di un falco – racconta –. Lo abbiamo scelto perché rappresenta il nostro Paese e nello specifico le qualità di coraggio, visione e orgoglio“.
La struttura è pensata per rispettare tutti gli standard di sostenibilità. “Il nostro Padiglione è sostenibile perché genera energia solare e la maggior parte dei materiali usati per costruire il padiglione sono green friendly – conferma il Protocol Officer -. Quando si entra nel Padiglione si fa un viaggio dal passato al futuro“.
“Il punto di svolta con l’impegno dello sceicco Al Nahyan”
“‘The land of dreamers who do’, questo è il motto che rappresenta bene il nostro Paese – aggiunge con fierezza Alhammadi -. Il punto di svolta del Paese? Sicuramente è arrivato con lo sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, che ha avuto la visione di trasformare gli Emirati, unendo le tribù”.
La rassegna, finora, si è rivelata un successo nonostante le difficoltà legate al rinvio causa Covid. E gli Emirati sono ben contenti di aver assolto alla loro responsabilità. “Ospitare l’Expo accende i riflettori sulla necessità di connettere il mondo – sostiene il rappresentante del Padiglione UAE -. Quando si dice connettere le menti per costruire il futuro significa proprio avere menti da tutto il mondo che si uniscono qui a Dubai per costruirlo realmente”.