Nuovi strascichi per la crisi dei sottomarini nucleari. Oggi è stato infatti annunciato che i negoziati, previsti da tempo, per un possibile accordo di libero scambio fra Australia e Unione Europea slittano di un mese. La decisione è diretta conseguenza dello scontro diplomatico fra Parigi (e il resto dell’Ue) e Canberra, che nelle scorse settimane ha rescisso senza preavviso un importante contratto da 55 miliardi di euro per la fornitura di sommergibili con la Francia.
Australia che, però, aveva al contempo siglato un accordo strategico anti-cinese con Stati Uniti e Regno Unito ribattezzato Aukus. E che aveva deciso di acquistare sottomarini a propulsione nucleare di progettazione americana, scatenando così le polemiche di Parigi. Il ministro del Commercio australiano, Dan Tehan, che doveva recarsi in Europa per negoziare, ha cercato di minimizzare il rinvio.
“Comprendiamo la reazione della Francia – ha detto – alla nostra decisione sui sottomarini, ma alla fine ogni Paese deve agire nel suo interesse nazionale, cosa che l’Australia ha fatto”. Tehan ha poi aggiunto che prevede di incontrare il commissario europeo per il Commercio, Valdis Dombrovskis, la prossima settimana. “Continueremo – ha aggiunto – a prepararci per il 12esimo round di negoziati e a lavorare per un accordo di libero scambio che sia nell’interesse dell’Australia e dell’Ue”, che rappresenta il terzo partner commerciale dello Stato oceanico.
Intanto, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, il 4 ottobre sarà a Parigi. La missione è duplice: da un lato presiedere l’incontro del Consiglio ministeriale dell’Ocse e commemorarne il 60esimo anniversario; dall’altro incontrare la controparte francese per discutere del caso dei sottomarini nucleari. L’obiettivo, ha dichiarato Blinken, è “continuare la discussione sull’ulteriore rafforzamento della vitale relazione tra Usa e Francia su una serie di questioni”. Fra cui “la regione indopacifica e i rapporti transatlantici”.
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