Compie un anno esatto il Covid: il 1° dicembre 2019 nella città cinese di Wuhan un uomo mostrava i sintomi di quella che allora era una polmonite misteriosa. È stata l’origine della seconda pandemia del secolo, che finora nel mondo ha provocato più di 63 milioni di casi e quasi un milione e mezzo di vittime. In Italia i casi sono stati complessivamente oltre 1,6 milioni e oltre 55.000 le vittime. La data del primo dicembre, riferita alla comparsa dei sintomi, è stata individuata il 24 gennaio 2020 in uno studio retrospettivo pubblicato dalla rivista The Lancet.
La Cnn rivela che la Cina avrebbe nascosto i dati sul Covid fino a febbraio
Intanto la Cnn rivela che la Cina avrebbe nascosto i dati reali sulla diffusione del Coronavirus fino almeno al febbraio scorso. Mentre il suo sistema sanitario reagiva per alcuni aspetti in modo inefficace all’epidemia. Questo è quanto viene rivelato basandosi sulle informazioni contenute in una serie di documenti interni destinati a rimanere segreti. Documenti di cui l’emittente americana ha detto di essere venuta in possesso e che assicura di avere verificato.
Secondo quanto emerge dalle 117 pagine di documenti provenienti dal Centro per il controllo delle malattie della provincia di Hubei, dove il Covid cominciò a diffondersi alla fine del 2019, “le autorità cinesi fornirono al mondo dati più ottimistici rispetto a quelli di cui erano in possesso“. Tra i casi citati vi sono i dati resi noti il 10 febbraio. Quello era il giorno in cui il presidente Xi Jinping si rivolse per la prima volta allo staff sanitario degli ospedali di Wuhan per incoraggiarlo nella battaglia contro il virus. Rispetto ai dati ufficialmente resi noti che parlavano di 2.478 nuove infezioni, con il totale salito a 40.000 dall’inizio dell’epidemia, i casi reali sarebbero stati oltre il doppio, cioè 5.918.
Il sistema sanitario faceva affidamento su strumenti carenti per i test
Wuhan, la città cinese da cui è partito il focolaio del Coronavirus, sta rapidamente costruendo un ospedale da 1.000 posti letto dedicato alla malattia. La struttura prefabbricata, il cui completamento è previsto il 3 febbraio, è modellata sull’ospedale costruito per l’emergenza Sars Xiaotangshan di Pechino. Le autorità della provincia dell’Hubei (di cui Wuhan è capoluogo) hanno presentato la loro risposta nei primi tempi dell’epidemia come efficiente e trasparente. In realtà sembrerebbe che il sistema sanitario faceva affidamento su strumenti carenti per i test e la trasmissione delle informazioni.
Un rapporto riservato dell’inizio di marzo affermava tra l’altro che dall’apparire dei primi sintomi nei pazienti alla conferma della diagnosi di Covid passavano in media 23,3 giorni. Ciò che comprometteva in modo significativo gli sforzi per monitorare e combattere la malattia.