Covid, anche il Regno Unito autorizza il vaccino di Moderna

Oggi, venerdì 8 gennaio, il Regno Unito ha autorizzato il vaccino anti-Covid di Moderna. Lo ha deciso l’autorità di regolazione e controllo sull’efficacia dei farmaci (Mhra). Il vaccino di Moderna è il terzo autorizzato nel Regno Unito dopo quelli di Pfizer-BioNTech e AstraZeneca-Oxford, approvati, rispettivamente, all’inizio e alla fine di dicembre.

Previsto l’arrivo di 360 milioni di dosi del vaccino di Moderna

Nel Regno Unito, la distribuzione del vaccino di Moderna, di cui il governo di Boris Johnson si è già assicurato 17 milioni di dosi, inizierà entro la fine di gennaio. A renderlo noto è stato Matt Hancock, il ministro della sanità britannico. L’arrivo dell’intera fornitura prenotata è previsto per la primavera. Per Hancock, il vaccino di Moderna rappresenta “un’arma in più” nella lotta all’emergenza sanitaria. Il ministro ha posto l’accento sull’accelerazione della campagna vaccinale nel Regno Unito, ma anche sulla necessità di continuare a rispettare tutte le restrizioni imposte in occasione del terzo lockdown nazionale. Quest’ultimo dovrebbe restare in vigore almeno fino al termine di febbraio. Sembra probabile, inoltre, che alcune delle restrizioni introdotte resteranno attive anche dopo il termine del lockdown. Si tratta di una precauzione necessaria, soprattutto alla luce dell’incremento dei contagi dovuto alla circolazione delle nuove varianti del virus.

L’accelerazione della campagna vaccinale

Hancock ha sottolineato che nel Regno Unito circa 1,5 milioni di persone hanno ricevuto il vaccino contro il coronavirus. L’arrivo del vaccino di Moderna permetterà di dare un’ulteriore accelerata alla campagna vaccinale. “Mentre immunizziamo dal virus le persone più a rischio di contrarre il Covid, raccomando tuttavia a ciascuno di continuare a seguire le regole e proteggere i nostri cari”, ha aggiunto. Se tutto andrà come previsto, il governo del Regno Unito completerà entro la metà di febbraio la somministrazione della prima dose dei vaccini a tutte le persone delle categorie indicate come prioritarie (anziani, pazienti vulnerabili e personale medico-sanitario).

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