Coronavirus, Europa sotto ‘stress’:
in Germania stessi numeri di aprile

Sull’Europa incombe lo spetto di un nuovo lockdown per la crescita del Coronavirus. Nell’ultima settimana i casi sono aumentati esponenzialmente in quasi tutti i Paesi del Vecchio Continente. La tanto temuta “seconda ondata” del virus sembra essere imminente oltre che, come ha rilevato il premier britannico Boris Johnson, inevitabile.

A preoccupare non è solo l’aumento dei contagi ma soprattutto il numero di ospedalizzati, di ricoveri in terapia intensiva e di decessi. Per questo i governi stanno intervenendo con provvedimenti sempre più restrittivi delle libertà di movimento, incalzati dai moniti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che parla di “grave situazione contagi in Europa” da Coronavirus. Viene chiesto ai vari Paesi un approccio diverso, prendendo come esempio positivo la Svezia, criticata nei mesi scorsi da numerosi esperti per le mancate restrizioni messe in campo dal governo, soprattutto in tema di sostenibilità e coinvolgimento dei cittadini.

Il Coronavirus in Europa: la situazione in Germania

Sono quasi 2300 i nuovi contagi da Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Germania, il livello più alto dallo scorso aprile. Lo riferisce il Robert Koch Institut (Rki), il centro epidemiologico tedesco. Si tratta di 2297 infezioni, portando il numero complessivo a 270 mila. Sono 6, sempre nelle 24 ore, i decessi registrati, per un totale di 9384. I guariti, sempre stando al conteggio del Koch Institut, sono 239 mila. Il livello più alto di contagi giornalieri era stato registrato tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, con circa 6000 infezioni. In agosto solo una volta si era tornati a superare i 2000 contagi.

Come sta la Francia

Cresce l’allarme Coronavirus in Francia, dove nelle ultime 24 ore sono stati individuati 13.215 nuovi contagi, una cifra record mai toccata dalla primavera scorsa quando il Paese era in pieno lockdown, a cui si aggiungono 123 morti. Positivo anche il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, mentre continuano a esplodere mini focolai in tutto il Paese, in particolare nelle università. Macron: “Abbiamo una cosa sola da fare, batterci, batterci, batterci”, ma al momento si tende ad escludere un nuovo lockdown totale.

Continua a soffrire la Spagna

La Spagna rimane il Paese più in crisi: nelle ultime due settimane qui sono morte 825 persone, in media 60 al giorno, e i reparti di rianimazione ospitano già 1331 dei 10 mila ricoverati per Covid. A preoccupare è soprattutto l’area di Madrid: per questo da lunedì 37 distretti saranno soggetti al lockdown per frenare l’aumento del Covid-19. Il provvedimento riguarda oltre 850mila persone, che saranno sottoposte a restrizioni per i viaggi e agli assembramenti. I residenti potranno lasciare la loro zona solo per andare al lavoro, a scuola o per assistenza sanitaria. Gli incontri sociali saranno limitati a sei persone, i parchi pubblici saranno chiusi e le attività commerciali dovranno abbassare la saracinesca entro le 22.

Il lungo weekend del Regno Unito

Boris Johnson trascorrerà il weekend valutando se decidere nuove restrizioni anti Covid dopo aver detto che il Regno Unito “ora sta assistendo ad una seconda ondata”. Negli ultimi giorni i contagi hanno sfiorato la quota di 5 mila al giorno (+32% dalla settimana scorsa) per la prima volta dallo scorso 8 maggio e per questo, secondo quanto riporta la Bbc, il governo britannico sta valutando il divieto degli incontri tra gruppi familiari diversi e la riduzione degli orari di apertura per pub e ristoranti. Al momento già 13,5 milioni di britannici, circa un quinto della popolazione, sono soggette a restrizioni varate nei giorni scorsi per cercare di rallentare la marcia del virus. Venerdì il premier aveva detto che non “vuole adottare misure di lockdown” ma che è necessario rafforzare quelle di distanziamento.

Cosa succede con il Coronavirus fuori dall’Europa

E non va meglio oltre i confini europei: sono oltre 951mila i morti in tutto il mondo e più di 30,5 milioni di casi confermati. Secondo gli ultimi dati della John Hopkins University sono stati altri 230.884 i contagi mondiali nelle ultime 24 ore. Il Brasile sale a 4,4 milioni di contagi, secondo soltanto a Stati Uniti (6,7) e India (5,3), e Israele apre le celebrazioni del Capodanno ebraico sotto la cappa d’un secondo lockdown nazionale già operativo (primo Paese del pianeta a ricorrervi), oltre che di dati da record mondiale di casi in rapporto alla popolazione.

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